Soldati fantasma giapponesi (II guerra mondiale)

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Libra.
view post Posted on 20/4/2011, 02:45




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Dopo la firma della resa giapponese del 2 settembre 1945, nei vasti territori del Pacifico e dell'Estremo Oriente non ancora completamente occupati dalle forze anglo-americane e russe, rimanevano in armi numerosi reparti giapponesi decisi a non cedere le armi e a vendere cara la propria pelle. Tagliate fuori, nel corso del 1944, dai collegamenti con la madrepatria dalle molteplici offensive delle forze aeronavali e terrestri alleate, diverse guarnigioni e molti reparti del Tenno (l'Imperatore del Sol Levante>), seppure privi di contatti con la madrepatria e a corto di rifornimenti e munizioni, continuarono per molti mesi e addirittura anni a combattere un'eroica quanto assurda guerra.

Nel 1974, ventinove anni dopo la fine della guerra, una notizia sensazionale fece il giro del mondo. A 54 anni suonati, l'ultimo difensore nipponico delle Filippine decise di deporre le armi. Si trattava del tenente di fanteria Hiroo Onoda. Il soldato, ormai ridotto a vivere nella giungla come un animale e a nutrirsi di bacche e di serpenti, decise di consegnarsi ad una pattuglia della polizia incrociata ai limiti della foresta. Il soldato risultava ancora in possesso del suo fucile d'ordinanza con baionetta, di alcuni caricatori e di una decina di bombe a mano arrugginite. Rientrato in patria, Onoda si rese però conto di non essere in grado di adattarsi alla sua nuova vita da civile e quindi decise di trasferirsi in Brasile dove tentò di rifarsi un'esistenza in una fattoria sperduta nel cuore della giungla amazzonica.

Hiroo Onoda 1942image Hiroo.Onoda.1974image Hiroo.Onoda.oggiimage

Ma nell'aprile del 1980, una nuova notizia scosse l'opinione pubblica giapponese e mondiale. Sempre nelle Filippine, un altro samurai, il capitano Fumio Nakahira, sbucò fuori dalla foresta del monte Halcon (Isola di Mindonoro) arrendendosi alle forze dell'ordine. L'uomo, che aveva 60 anni ed era completamente incanutito, non portava scarpe e indossava un perizoma di foglie, come gli indigeni.

Ma se le gesta di Onoda o di Nakahira risultarono straordinarie al punto da riempire le pagine dei giornali, la recente scoperta - avvenuta nel gennaio del 1997 a Mindoro - dell'ottantacinquenne soldato giapponese Noubo Sangrayban, ha addirittura convinto gli addetti alla pubblicazione del libro sui Guinness dei Primati ad aprire un nuovo capitolo sui "record di resistenza". Sbarcato nell'isola nel lontano 1943, Sangrayban aveva combattuto strenuamente contro i marines statunitensi sbarcati nell'inverno del '44. Dopo la morte di tutti i camerati del suo reparto, Noubo aveva comunque deciso di mantenere fede al giuramento fatto all'Imperatore. Rifugiatosi, con il suo fucile Arisaka, nel cuore della foresta, egli continuò a tendere imboscate al nemico. Finite le munizioni, Noubo si era infine unito alla primitiva tribù dei Mangyan. Adottato da questa popolazione, il soldato giapponese aveva smesso la divisa militare (o meglio ciò che rimaneva di essa) per indossare anch'egli il perizoma e armarsi di lancia e arco. Nonostante questa metamorfosi, ancora per molti anni Noubo aveva continuato - tra un battuta di caccia e l'altra - a stuzzicare le pattuglie filippine a colpi di freccia e di pietra, riuscendo sempre a farla franca. Verso la metà degli anni Cinquanta, egli decise però di farla finita con quell'assurda guerra, dedicandosi esclusivamente alla caccia e alla pesca e prendendo in moglie una donna Mangyan dalla quale ebbe quattro figli. Quando nel gennaio del 1997 una missione di esploratori occidentali visitò il villaggio dei Mangyan, l'anziano ex-soldato nipponico si presentò loro raccontando con molta semplicità la sua incredibile storia e dichiarando di non volere più tornare in Giappone. Quando gli furono mostrate alcune foto delle moderne metropoli nipponiche, Noubo si dichiarò certissimo di volere rimanere nella giungla per tutto il resto della sua vita, accanto alla sua compagna, che nel frattempo si era però ammalata. Nel 1999, Noubo era ancora in vita.

Nel marzo del 1946, nell'isola di Guam (conquistata nell'agosto del '44) una squadra di 12 giapponesi ebbe ancora la forza di attaccare a fucilate e con lanci di bombe a mano una pattuglia statunitense, uccidendo sei soldati. Nel 1961, sempre a Saipan, due militari del Sol Levante decisero di arrendersi. Ma fu soltanto nel 1972 che Shoichi Yokoy, l'ultimo anziano difensore di Guam, fu fatto prigioniero da due cacciatori mentre era intento a pescare nel torrente Talofofo. Come nei casi precedenti la stampa internazionale dette grande rilievo alla notizia. Al momento della sua cattura, il malandato Yokoy conservava ancora un vecchio fucile Arisaka con pochissime munizioni e una bomba a mano consunta dalla ruggine. Rientrato in Giappone, Yokoy visse come un disadattato e morì il 23 settembre 1997, non prima di avere pubblicato un avvincente libro di memorie.

Yokoy Shoichi:image image image

Più a sud, nell'isola Morotai (conquistata dai marines nel settembre del '44), quindici soldati giapponesi continuarono a combattere fino alla metà degli anni Cinquanta. E soltanto nel 1973, l'ultimo difensore dell'isola decise di abbassare le armi. Era il soldato semplice Nakamura. Egli consegnò spontaneamente alla locale polizia il suo fucile d'ordinanza, ben conservato in un panno intriso di olio e benzina, e cinque proiettili. Rientrato in Giappone, Nakamura cercò, come molti altri combattenti del Sol Levante, di adattarsi ai tempi e di integrarsi nella nuova e tumultuosa società giapponese. Ma non ci riuscì. Morì nel 1976.


Un soldato samurai dopo la resa:
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view post Posted on 20/4/2011, 18:49
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Però, avevo sentio alcune notizie su diversi soldati giapponesi che non si sono voluti arrendere, am pensavo fossero casi isoalti, e invece vedo il contrario.
Un comportamento ammirevole, sebbene alla fine inutile e fien a sè stesso.
Non ne sapevo nulla, puoi darmi la bibliografia??, così se ho tempo m'informo
 
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Libra.
view post Posted on 21/4/2011, 01:21





BIBLIOGRAFIA
-Japan at War : An Oral History, by Haruko Taya Cook, Theodore F. Cook - Paperback Reprint edition (October 1993)
-Okinawa : The Last Battle of World War II by Robert Leckie Paperback Reprint edition (July 1996) Penguin USA (Paper);
-Pacific War, Nineteen Thirty-One to Nineteen Forty-Five : a Critical Perspective on Japan's Role in World War II by Saburo Ienaga, Frank Baldwin Paperback (August 1979) Random House (Paper);
-Strong Men Armed: The US Marines Against Japan by Robert Leckie Paperback - (October 1997) Da Capo Press


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:D
 
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Romanov in the Heart
view post Posted on 6/7/2011, 18:42




i giapponesi si distinguono sempre per la loro determinazione
 
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view post Posted on 6/7/2011, 19:50
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quoto, venni a sapere diq usto fenomeno guardando a 8 anni una puntata di " Lupin III"..... -.-
 
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Romanov in the Heart
view post Posted on 6/7/2011, 21:20




ahah XD
 
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