Magna Charta Libertatum, the great charter of liberty

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Fede Tere
view post Posted on 3/4/2011, 19:51




Quando Enrico II d'Inghilterra morì il 7 luglio 1189, gli succedette il quarto dei figli Riccardo Cuor di Leone. Durante l'assenza di re Riccardo a causa della III crociata salì al trono il fratello minore Giovanni Senzaterra (John Lackland), chiamato così perché, alla morte del padre, non aveva ereditato alcun territorio. Giovanni, per difendere e poi riconquistare i possedimenti dei Plantageneti in Francia, dovette ingaggiare una guerra con il regno di Francia, finanziata tramite una forte tassazione dei suoi baroni, che ne denunciarono pubblicamente l'arbitrarietà, segnalando in particolare gravi abusi nell'applicazione dello scutagium[1]. A causa dell'esito negativo della spedizione francese (le truppe inglesi, alleate a quelle dell'imperatore tedesco Ottone IV, vennero sconfitte a Bouvines nel 1214) e della successiva rivolta dei baroni, che il 5 maggio 1215 rifiutarono la fedeltà al re, Giovanni Senzaterra, durante l'incontro con i ribelli avvenuto il 15 giugno nella brughiera di Runnymede, si vide costretto, in cambio della rinnovata obbedienza, a una serie di concessioni che costituiscono il contenuto principale della Magna Charta.

La Magna Charta Libertatum è stata interpretata a posteriori come il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti dei cittadini, sebbene essa vada inscritta nel quadro di una giurisprudenza feudale [2] in cui, durante il XII e XIII secolo, la concessione di privilegi (libertates) da parte di sovrani a comunità o sudditi, offre altri esempi di natura analoga (Federico Barbarossa alla Lega Lombarda nel 1183, il re Andrea II d'Ungheria ai loro vassalli nel 1222).
Tra i suoi articoli ricordiamo:
il divieto per il sovrano di imporre nuove tasse ai suoi vassalli diretti senza il previo consenso del "commune consilium regni" (consiglio comune del regno, formato da arcivescovi, abati, conti e i maggiori tra i baroni, da convocarsi con un preavviso di almeno quaranta giorni e deliberante a maggioranza dei presenti (articoli 12 e 14)
la garanzia, valida per tutti gli uomini di condizione libera, di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo, da parte di una corte di pari, se la norma era incerta o il tribunale non competente, o secondo la "legge del regno" (articolo 39, in cui si ribadisce il principio del " habeas corpus integrum")
la proporzionalità della pena rispetto al reato (articolo 20)
l'istituzione di una commissione di venticinque baroni, che, nel caso in cui il re avesse infranto i suoi solenni impegni, doveva fargli guerra, chiedendo la partecipazione di tutti i sudditi (articolo 61, in cui si manifesta il futuro principio della legittima resistenza all'oppressione di un governo ingiusto)
l'integrità e libertà della Chiesa inglese (articolo 1), precedentemente messa in discussione sia dalla disputa tra Enrico II, padre di Giovanni, e l'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket sulla giurisdizione regia nelle cause criminali contro gli ecclesiastici, sia dall'iniziale mancato riconoscimento (compiuto solo dopo la scomunica da parte del papa Innocenzo III) dell'arcivescovo Stephen Langton (tra i maggiori ispiratori della Charta) da parte del re Giovanni
La Magna Charta regolamentava inoltre l'importante legge consuetudinaria detta "della foresta", abolendo i demani regi (in latino foreste) creati sotto il regno di Giovanni e le relative multe comminate ai trasgressori (articoli 47 e 48).
In materia economica, la Charta faceva salve le "antiquas libertates" della città di Londra, dei borghi, delle ville e dei porti (articolo 13) e concedeva a tutti i mercanti, esclusi quelli provenienti da paesi in guerra con il re, il diritto gratuito di ingresso e di uscita dal paese (articolo 41); infine per agevolare il commercio, imponeva che in tutto il regno fossero adottate identiche misure per vino, birra e grano ed inoltre che le stoffe fossero confezionate in misure standardizzate (articolo 35).
Benché la Magna Charta nel corso dei secoli sia stata ripetutamente modificata da leggi ordinarie emanate dal parlamento, conserva tuttora lo status di Carta fondamentale della monarchia britannica.
Una copia ben conservata si trova nella cattedrale di Salisbury.
Il documento, nella sua forma definitiva, fu redatto, dopo la morte di Giovanni, dal legato pontificio, Guala Bicchieri, dal Gran Giustiziere, Uberto di Burgh, e dal reggente di Enrico III d'Inghilterra, Guglielmo il Maresciallo.

La magna charta è tutt'ora alla base della costituzione inglese.

FedeTere
 
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view post Posted on 3/4/2011, 20:33
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davvero un ottimo post socia...

eccola qui, il documento originale, uno dei documenti base del diritto inglese.



Giovanni Senza terra mentre firma la Magna Charta in una stampa dell'epoca



Giovanni Senza Terra



scusate ma tutto questo parlare di Giovanni mi ha fatto venire in mente lui:



SPOILER (click to view)
Di Giovanni il Re tra un millennio e più
ancor si parlerà
non certo per le sue virtù
né per la sua bontà.
Lontano è Re Riccardo contro
i turchi a guerreggiar
e quel buono a nulla fa
tutti quanti tribolar.
Fenomeno d'incapacità
nei libri di storia lui sarà
il re più fasullo d'Inghilterra.
Il re più fasullo d'Inghilterra.
Sul trono sta seduto là
lui gioca a fare il re,
neanche sa di far pietà
ridicolo com'è.
Fa le bizze come un matto
se non ha quel che vuol lui
poi diventa mammone...
e si succhia il ditone.
Ah! Ce l'han tutti con lui!
Ma quando Riccardo tornerà
il comodo suo più non farà!
Va' via, re fasullo d'Inghilterra!
Va' via, re fasullo d'Inghilterra!
Ci tartassa con le tasse
e ci porta tutto via
ma un giorno lui si pentirà
di ogni ruberia.
E fino a che con Robin Hood
un uomo ci sarà
i soldi che ci ruba
scomparire si vedrà.
Neanche avrà tempo di dir "Ba"
che la camicia perderà!
Giovanni re fasullo d'Inghilterra!
Quell'avido, cupido,
pavido, stupido,
zotico, lepido,
stolido, trepido,
ladro, rapace ed incapace
d'un re fasullo d'Inghilterra!
Yeah!

XD :P :D
 
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Fede Tere
view post Posted on 3/4/2011, 21:03




Nei libri di storia lui sarà il re più fasullo d'Inghilterraaa xD
pi diventa mammone, e si succhia il ditone... xD

FedeTere
 
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view post Posted on 3/4/2011, 21:17
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il che.. andando a controllare, avrebbe anche un fondo di verità, perchè tutt'ora Giovanni è uno dei re più odiati, il itolo lo contende a Riccardo III, ma in classifica c'è, e staa anche sul podio
 
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Fede Tere
view post Posted on 4/4/2011, 20:36




Ma chi fu per davvero questo Giovanni?

Giovanni Plantageneto, o Giovanni d'Inghilterra, meglio conosciuto come Giovanni Senzaterra[1], in inglese John Lackland, (Oxford, 24 dicembre 1166 – Newark-on-Trent, 19 ottobre 1216), fu conte del Maine dal 1199 al 1203, duca di Normandia dal 1199 al 1204, re d'Inghilterra, duca d'Aquitania e Guascogna e conte di Poitiers dal 1199 al 1216; è noto soprattutto per aver concesso la Magna Carta, il primo documento fondamentale per la concessione dei diritti dei cittadini.
Era il quinto e ultimo dei cinque figli maschi del re d'Inghilterra, duca di Normandia, conte del Maine, d'Angiò e di Turenna, Enrico II d'Inghilterra e della duchessa d'Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers, Eleonora d'Aquitania.
Giovanni fu, per parte di madre, il fratellastro minore di Maria di Champagne e di Alice di Francia (1151 – 1198). Era anche il fratello minore di Guglielmo, Conte di Poitiers, di Enrico, di Matilda d'Inghilterra, di Riccardo Cuor di Leone, di Goffredo II, Duca di Bretagna, di Leonora d'Aquitania e Giovanna d'Inghilterra.

Nel 1173, suo padre, Enrico II, in un incontro, a Montferrand, coi principi della Francia meridionale riuscì a combinare il matrimonio[2] di Giovanni, di sei anni con Alice (o Agnese), figlia del conte di Savoia, Umberto III, che avrebbe garantito a Giovanni il controllo dei passi alpini e il diritto di successione in Savoia. Come contropartita Enrico II aveva proposto di assegnare ai futuri sposi tre castelli: Chinon, Loudun e Mirabeau, che però erano già stati assegnato al fratello di Giovanni, Goffredo. Il figlio secondogenito di Enrico II, Enrico il Giovane, che era co-reggente col padre, rifiutò il suo assenso. Questo portò alla ribellione di Enrico il Giovane e dei fratelli, Riccardo e Goffredo che è conosciuta col nome di Rivolta del 1173-1174.
A seguito di questa ribellione la madre di Giovanni, Eleonora d'Aquitania, che, nel 1173, era stata catturata dalle truppe realiste mentre cercava di raggiungere i tre figli ribelli, a Parigi, passò l'anno di guerra prigioniera a Rouen, e poi fu rinchiusa, per circa quindici anni, prima nel castello di Winchester e poi in quello di Sarum.
L'Irlanda, dopo che suo padre, Enrico II, nel 1171, aveva fatto degli accordi, ma non l'aveva conquistata, era stata governata da avventurieri inglesi a cui erano stati contrapposti dei capi indigeni. Nel 1185, Enrico II decise di conquistarla, affidando una grande spedizione a Giovanni, che assunse il titolo di Signore d'Irlanda, ma la spedizione fu un colossale fallimento e Giovanni dovette rientrare in Inghilterra.
Nel 1188, Enrico II progettò di dare l'Aquitania al suo figlio preferito, Giovanni, ma Riccardo, che già governava l'Aquitania per conto del padre, si oppose e si alleò al re di Francia, Filippo II Augusto. L'anno dopo, 1189, data l'alleanza di Riccardo e Filippo II, Enrico II pensò seriamente di nominare Giovanni erede al trono; allora Riccardo e Filippo II organizzarono una spedizione contro Enrico II. Il 4 luglio 1189 i soldati di Riccardo e di Filippo II sconfissero l'esercito di Enrico II a Ballans. Enrico II accettò come erede Riccardo. Due giorni dopo Enrico II, che già era ammalato, moriva[3] a Chinon e Riccardo I gli succedeva come Re d'Inghilterra, Duca di Normandia e conte del Maine e d'Angiò. Uno dei suoi primi atti fu di donare la contea di Mortain, in Normandia e vaste tenute inglesi (tra l'altro le rendite dei baronati di Gloucester e di Lancaster) a Giovanni, che così godette di una rilevante forza politica in ampie zone del regno.
Riccardo conferì l'incarico di cancelliere e di Gran Giustiziere a Guglielmo di Longchamp e partì per la Terra Santa, per prendere parte alla Terza Crociata. Dopo poco, Giovanni giunse in Inghilterra e, ponendosi a capo del movimento aristocratico, si pose in conflitto col cancelliere Guglielmo di Longchamp. Conflitto che, all'inizio del 1192, portò alla destituzione di quest'ultimo, il quale aveva, nel frattempo, lasciato l'Inghilterra.
Dopo la cattura di Riccardo ad opera del duca d'Austria, Leopoldo V, nella primavera del 1193, Giovanni cercò di farsi eleggere re, diffondendo la notizia della morte di Riccardo. Ma quando Hubert Walter, arcivescovo di Salisbury, portò la notizia che Riccardo era vivo, la posizione di Giovanni si fece delicata; diversi funzionari si recavano in Germania per ricevere ordini direttamente da Riccardo e i baroni normanni tagliarono le relazioni con Giovanni. Dato che i suoi piani per resistere sul trono d'Inghilterra furono scoperti, Giovanni si rifugiò alla corte di Francia già da prima del rilascio di Riccardo. Al suo arrivo in Inghilterra, Riccardo trovò il regno gestito da Hubert Walter, che fu nominato cancelliere e Gran Giustiziere.
Già dalla Normandia, dove si trovava alla fine del 1194, Riccardo diseredò Giovanni confiscandogli[4] tutti i beni, che passarono alla corona, e confermò suo erede il nipote, figlio di suo fratello Goffredo, Arturo I duca di Bretagna. Ma alla morte di Riccardo, il 6 aprile 1199, Arturo ottenne solo l'Angiò, mentre Giovanni gli subentrò come re d'Inghilterra, duca di Normandia, d'Aquitania e di Guascogna e conte del Maine.
Subito dopo l'incoronazione, avvenuta il giorno di Pentecoste del 1199, Giovanni confermò come cancelliere Hubert Walter e come gran Giustiziere, Goffredo Fitz Peter, che era subentrato a Walter l'anno prima, che lavorando di buon accordo segnarono i primi sei anni di regno di Giovanni. Una delle prime mosse fu l'abbandono (finanziario) del nipote, Ottone, che Riccardo aveva aiutato a far eleggere Re dei Romani; Giovanni si rifiutò inoltre di consegnare a Ottone i gioielli lasciatogli in eredità da Riccardo, appellandosi al trattato di Le Goulet[5].

La vita amorosa di Giovanni Senzaterra fu piuttosto animata e turbolenta: oltre alle due mogli (il primo matrimonio fu annullato) Giovanni ebbe numerose amanti[13].
Nel 1189 Giovanni sposò Isabella di Gloucester, figlia ed erede di Guglielmo Fitz Robert, 2º conte di Gloucester[14] La coppia non ebbe figli ed il matrimonio fu annullato per consanguineità poco prima o poco dopo l'ascesa al trono di Giovanni, che ebbe luogo il 6 aprile 1199, per cui Isabella non fu mai chiamata regina [15]
Giovanni sposò[16] quindi il 24 agosto 1200, Isabella d'Angoulême (1186-1246), figlia di Aimaro Taillefer, Conte di Angoulême. Da Isabella Giovanni ebbe cinque figli:
Enrico (1207-1272), che divenne re d'Inghilterra con il nome di Enrico III;
Riccardo, 1º conte di Cornovaglia (1209-1272);
Giovanna (1210–1238), che sposerà Alessandro II di Scozia diventando così regina consorte di Scozia;
Isabella (1214–1241), che sposerà l'imperatore Federico II;
Eleonora (1215–1275), che sposerà in prime nozze Guglielmo Marshal, 2º conte di Pembroke, e successivamente Simone di Montfort, 6º conte di Leicester.
Giovanni ebbe inoltre numerosi figli illegittimi.
da un'amante chiamata Clemence:
Giovanna del Galles, moglie del principe gallese Llywelyn Fawr
da sua cugina Adela, figlia dello zio Hamelin de Warenne:
Riccardo Fitz Roy[17];
da un'amante chiamata Hawise:
Oliver FitzRoy[17], che accompagnò il legato del papa, Pelagio, a Damietta nel 1218 e che non fece più ritorno;
da una o più amanti non note:
Geoffrey FitzRoy[17], che andò nel 1205 con una spedizione in Poitou e vi morì;
John FitzRoy[17], chierico nel 1201;
Henry FitzRoy[17], morto nel 1245;
Osbert Gifford, al quale furono assegnate terre nell'Oxfordshire, Norfolk, Suffolk, e Sussex, e di cui si sa fosse vivo almeno fino al 1216;
Eudes FitzRoy[17], che accompagnò il fratellastro Riccardo di Cornovaglia nella crociata e morì in Terra Santa nel 1241;
Bartholomew FitzRoy[17], membro dell'Ordine dei Frati Predicatori (domenicani);
Maud FitzRoy[17], badessa di Barking, deceduta nel 1252.
Isabel FitzRoy[17], moglie di Richard Fitz Ives;
Philip FitzRoy[17], di cui si sa fosse vivo almeno fino al 1263.

Bellamente scaricato da Wiki

FedeTere
 
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view post Posted on 3/2/2012, 11:10
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Ho cercato 1 bellissima imamgine che avevo su un libro, ma il libro e vecchio quindi l'immagine non si trova, e il libro in questione è rimasto a casa, cmq

picturesofenglishhistor

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Giovanni firma la Magna Charta
 
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view post Posted on 4/2/2012, 15:05

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Quest'estate sono stata in Inghilterra e fra i mini-viaggi che ho fatto partendo da Hastings(ero insiediata in quella meravigliosa città tanto piccola quanto importante per la storia dell'Inghilterra) c'è stato quello a Bath.
Sulla strada ci siamo fermati alla Cattedrale di Salisbury

dove se ne può ammirare una copia. Sfortunatamente la Magna Charta è visitabile solo per un dato periodo di tempo e noi ci siamo capitati 30 minuti prima >.<
Ad ogni modo la Cattedrale è davvero bella e li ho assistito ad una messa...LA MIA PRIMA MESSA IN INGLESE *-*
 
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MarieAntoinette
view post Posted on 10/2/2012, 12:06




In un compito in classe l' anno scorso una ragazza ha scritto "la magna charta libertatum ha la caratteristica di essere una grande carta." la prof ancora ride... :P :D
 
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view post Posted on 10/2/2012, 12:09
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L'importante è riderci su, anche se io le varei messo 3

joaosemterraassinacarta

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Sempre Giovanni che firma la Magna Cartha
 
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Madamadore
view post Posted on 28/6/2016, 17:28




Se le mie remiinescenze di studi medievali dicono il vero, ricordo che la Magna Charta era un documento che conteneva i diritti che la nobiltà era riuscita a strappare al re, con la premessa che il termine diritto indica nel linguaggio medievale il privilegio.
 
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view post Posted on 21/7/2016, 09:22
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Esatto, viene considerata come una delle prime costituzioni al mondo, sebbene volendo essere onesti non è una costituzione, anzi gli inglesi non hanno mai avuto e non hanno tuttora una costituzione
 
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10 replies since 3/4/2011, 19:51   1686 views
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