Victor Hugo, genio, folle, esiliato, padre del romanzo storico

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view post Posted on 21/12/2010, 16:52
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Cocteau dice che Victor Hugo era un pazzo che credeva di essere Victor Hugo e a chi chiedeva di Hugo a Gidè, riceveva sempre questa risposta: Hugo, helàs.

Victor-Marie Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 – Parigi, 22 maggio 1885) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non sempre felici della sua vita per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo umano.

I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa.

Nasce il 26 febbraio 1802 a Besançon nella Franca Contea, dove il padre Léopold-Sigismond Hugo (1773-1828), conte napoleonico e militare dell'esercito di Giuseppe Bonaparte, si trova di guarnigione. Segue il padre, insieme alla madre Sophie Trébuchet (1772-1821) e ai fratelli Abel Hugo (1798-1855) e Eugène Hugo (1800-1837), prima a Parigi, poi a Napoli e in Spagna: a Napoli il padre ha un ruolo decisivo nella cattura del brigante Fra Diavolo e per questo viene nominato governatore di Avellino; in Spagna ottiene da Giuseppe Bonaparte il grado di generale. Il giovane Victor manterrà sempre memoria di questi luoghi visti da bambino.

Nel 1813 i suoi genitori si separano e la madre si stabilisce a Parigi insieme al generale Victor Fanneau de la Horie. Qui Hugo frequenta il Politecnico dal 1815 al 1818 per volere del padre, ma ben presto abbandona gli studi tecnici per dedicarsi alla letteratura. Ha quattordici anni quando scrive su un diario:

« Je veux être Chateaubriand ou rien. »

Scrive le Odi, che furono la sua prima composizione letteraria. Insieme ai fratelli fonda il foglio Il conservatore letterario (1819) e nello stesso anno vince un concorso dell'Académie des Jeux Floraux. Inizia poi a frequentare il liceo Louis-le-Grand e partecipa agli incontri del Cenacolo di Charles Nodier, culla del Romanticismo nascente. Scrive poi Odi et poesie diverse (1822) e molto altro, fino a Odi e ballate, che gli valgono una rendita di mille franchi da parte del re Luigi XVIII.

12 ottobre del 1822 sposa, nella chiesa di Saint-Sulpice di Parigi, Adèle Foucher, una sua amica d'infanzia; nasceranno cinque figli:

Léopold (16 luglio – 10 ottobre 1823);
Léopoldine (28 agosto 1824 – 4 settembre 1843);

Charles (4 novembre 1826 – 13 marzo 1871);
François–Victor (28 ottobre 1828 – 26 dicembre 1873);
Adèle (24 agosto 1830 – 21 aprile 1915), l'unica a sopravvivere al padre ma che trascorrerà molti anni in una casa di riposo a causa del suo stato mentale alterato.
La scoperta, dopo qualche anno, del tradimento della moglie con l'amico di famiglia Sainte-Beuve lo porterà a condurre una vita di libertinaggio; sua amante per circa cinquant'anni sarà Juliette Drouet, attrice teatrale conosciuta durante le prove di Lucrezia Borgia, nel 1833. Juliette Drouet gli restò sempre vicina (salvandolo anche dalla prigione in occasione del colpo di stato di Napoleone III) nonostante le continue infedeltà dell'amante: lui per lei scriverà molti poemi, tra cui un Libro dell'anniversario compilato dai due ogni anno, appunto il giorno dell'anniversario del loro primo incontro.

Una svolta epocale nella storia della letteratura avviene nel 1827, con l'uscita del dramma storico Cromwell, considerato il manifesto delle nuove teorie romantiche. Nella lunga prefazione Hugo si oppone alle convenzioni del teatro classico, tra cui le tre unità aristoteliche (contesta soprattutto le unità di tempo e di luogo) e l'obbligo di bienséance (che esclude azioni o anche solo parole considerate volgari o quotidiane, umili), ed espone le sue teorie sul teatro e sulla letteratura in generale, che metterà poi in pratica nel dramma Hernani, del 1830, data che segna convenzionalmente l'inizio del Romanticismo in Francia: la rappresentazione infatti segna l'inizio di una nuova querelle tra antichi e moderni che rimarrà nella storia col nome di bataille d'Hernani. Il dramma, che riscuote grande successo nonostante la prima rappresentazione venga interrotta dagli scontri, sarà poi trasposto in musica e rappresentato da Giuseppe Verdi (Ernani, 1844).

Inizia un periodo molto produttivo per lo scrittore: pubblica un romanzo, Notre-Dame de Paris, del 1831, accolto da un immediato e amplissimo successo; raccolte di poesie, Le foglie d'autunno dello stesso anno e I canti del crepuscolo del 1835; altri drammi, come per esempio Ruy Blas nel 1838. Incontra Hector Berlioz, Chateaubriand, Franz Liszt, Giacomo Meyerbeer; nel 1841 viene ammesso all'Académie française, dove occupa il seggio numero 14.

Nel 1843 muoiono tragicamente, annegati nel corso di una gita in barca, la figlia Léopoldine e il genero Charles Vacquerie; Hugo apprende la notizia al rientro da una vacanza, dal giornale Le Siècle. La tragedia, unita all'insuccesso del suo lavoro teatrale I Burgravi del 1845, gli causa una grave depressione che lo tiene lontano dal mondo letterario per dieci anni.

Intanto viene nominato Pari di Francia dal re Luigi Filippo d'Orléans. Nel 1848 entra a far parte come deputato dell'Assemblea Costituente, ma il colpo di stato che nel 1851 porta al potere Napoleone III segna l'inizio del suo declino politico: dapprima Hugo appoggia l'elezione del giovane Luigi-Napoleone Bonaparte alle presidenziali, poi — quando il nuovo presidente, futuro imperatore, inizia a prendere provvedimenti anti-liberali quali l'abrogazione della legge elettorale del 1850, riducendo di un terzo gli aventi diritto al voto — ne prende le distanze; inutile sarà il tentativo del Comitato di resistenza repubblicana, di cui fa parte insieme a Schœlcher, per sollevare la popolazione parigina: a Hugo, strenuo difensore di un regime liberale, non resta che attaccarlo con scritti e discorsi contro la miseria e le repressioni, che diventavano nel frattempo sempre più intolleranti[4]

(FR)
« Là où la connaissance n’est que chez un homme, la monarchie s'impose. Là où elle est dans un groupe d'hommes, elle doit faire place à l'aristocratie. Et quand tous ont accès aux lumières du savoir, alors le temps est venu de la démocratie. » (IT)
« Quando la conoscenza si trova in un solo uomo, la monarchia s'impone. Quando si trova in un gruppo d'uomini, questa deve far posto all'aristocrazia. Ma quando tutti hanno accesso ai lumi del sapere, è venuto il tempo della democrazia. »


Dopo il 2 dicembre 1851, Hugo deve partire per l'esilio. Parte inizialmente per Bruxelles, poi si trasferisce nell'isola di Jersey e infine a Guernesey, rifiutando l'amnistia proclamata dall'imperatore[5].

(FR)
« Et s'il n'en reste qu'un, je serai celui-là! » (IT)
« Dovesse rimanerne uno solo, io sarò quel solo! »
(I castighi, Ultima verba.)

Inizia qui a prendere forma la sua mitica figura poetica e ideale di "Padre della patria in esilio"; gli anni trascorsi a Guernesey lo rendono così famoso che gli arrivano lettere indirizzate a "Victor Hugo — Oceano". Riprende la sua attività letteraria nel segno della satira politica, nella raccolta di poemi I castighi (1853), che prende di mira il Secondo Impero; il ricordo del passato e in particolare della figlia Léopoldine affiora nella raccolta Le contemplazioni (1856); questi sono anche gli anni dell'impegno su un piano politico più alto, idealizzato, che dà vita a La leggenda dei secoli (pubblicata in tre parti tra 1859, 1877 e 1883), che ripercorre la storia dell'umanità dalla Genesi al XIX secolo, così come a I miserabili, romanzo del 1862, I lavoratori del mare del 1866 e L'uomo che ride del 1869.

La vita non gli risparmiò i dolori: nel 1855 muore il fratello Abel, nel 1863 la figlia Adèle impazzisce scappando in Canada, nel 1868 muoiono anche la moglie e alcuni nipoti; in tutte queste disgrazie ha però sempre accanto la fedele Juliette.

A partire dagli anni sessanta viaggia per tutto il Lussemburgo e percorre il Reno, ma nel 1870 viene espulso dal Belgio per aver dato asilo a dei communard ricercati nella capitale francese, e trova rifugio di nuovo nel Granducato, per tre mesi, e in seguito a Vianden, Diekirch e Mondorf-les-Bains (dove segue una cura termale).

Il suo rientro in patria avviene il 5 settembre 1870, dopo la caduta di Napoleone III e l'instaurazione della Terza Repubblica francese: Hugo è accolto da una folla acclamante ed entusiastica e la sua casa diventa nuovamente luogo di incontro tra letterati; fino alla sua morte rimarrà nume tutelare della repubblica restaurata.

Riprende in questi anni la produzione letteraria con il romanzo Novantatré (1874); scrive anche poesie, alcune riguardanti la sua vita familiare, come I miei figli (1874), altre satirico-politiche, come Il Papa (1878) e Torquemada (1882), un'opera sul fanatismo dell'inquisizione. Nel 1876 torna a far parte del Senato.

Nel 1878 è colpito da congestione cerebrale, mentre i festeggiamenti per il suo ottantesimo compleanno — pubblicamente celebrati — vengono offuscati dalla morte di Juliette Drouet. Muore il 22 maggio 1885, e la sua salma viene esposta per una notte sotto l'Arco di Trionfo e vegliata da dodici poeti, anche se, in ottemperanza alle sue ultime volontà, le esequie hanno luogo nel corbillard des pauvres. Il 1º giugno, dopo aver esitato per il cimitero del Père Lachaise, è portato al Pantheon appena inaugurato. Si calcola che tre milioni di persone siano venute a rendergli omaggio in quell'occasione, mentre cronisti riportano che le prostitute della città per quella notte lavorarono gratuitamente[senza fonte].

La sua tomba si trova al Pantheon di Parigi, accanto a quella degli altri due grandi scrittori francesi del XIX secolo, Alexandre Dumas padre ed Émile Zola.

Il suo cervello è stato oggetto di studio, avendo un volume di 2000 cm3 (la media nell'uomo è di circa 1500 cm3).

Non vi tedio con l'elenco delle sue opere, che è immenso. Ammiro quest'uomo, sia per i drammi, i romanzi e la sua vita... ma ha 1 difetto ai miei occhi: è troppo prolisso

Uno dei suoi lavori è divenuto un'opera, due dei musical, e non si contano gli adattamenti, sia televisivi che cinematografici

 
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view post Posted on 22/12/2010, 20:02

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Il ciccioso Hugo! Grande scrittore della letteratura francese. Chi non ha adorato Notre Dame de Paris? E chi non ha mai sentito parlare delle sventure di Cosette e Jean Val-Jean? Un mito! Secondo me uno dei più bravi della storia della letteratura.
 
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view post Posted on 22/12/2010, 22:18
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Quoto, un gigante, famoso sia per i romanzi che per i lavori teatrali.
Anche se notre dame de Paris è stata più volte cambiata per adattarla alle varie esigenze...
resta comunque un grande della letteratura francese...

non era ciccio, era puccioso, molto puccioso
 
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Fede Tere
view post Posted on 23/12/2010, 09:49




quoto con la socia. Era pucciosissimo *-*

FedeTere
 
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view post Posted on 23/12/2010, 20:06
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ora una domanda difficile: cosa c'entra Hugo con Walt Disney????
i due sono collegati, tramite la famosa teoria dei " 6 gradi di separazione "... ma come????
 
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view post Posted on 11/11/2012, 10:29
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Dopo “Il discorso del re“, Tom Hooper torna in sala con “Les Miserables“, film che mette insieme un super cast composto da Russell Crowe, Hugh Jackman, Anne Hathaway, Amanda Seyfried ed Helena Bonham Carter. Oggi è in arrivo il primo poster, dal design semplicissimo.

“Les miserables” uscirà a 150 anni di distanza dalla pubblicazione del libro di Victor Hugo che ha reso celebre la storia.
Ambientato nella Francia del 19° secolo, il film racconta di una coinvolgente storia di sogni spezzati e inquieti amori, passioni, sacrifici e redenzione: una sorta di testamento senza tempo sulla sopravvivenza dello spirito umano. Jackman è l’ex-carcerato Jean Valjean, ricercato per decenni dal crudele poliziotto Javert (Crowe). Quando Valjean decide di prendersi cura della piccola Cosette (Seyfried), la bambina di una povera operaia di nome Fantine (Hathaway), le loro vite subiranno una svolta decisiva.

Le musice di “Les miserables” sono opera di Claude-Michel Schönberg, che ha già prodotto diversi musical a Broadway, tra cui anche “I miserabili”. Hugh Jackman vestirà i panni del protagonista Jean Valjean, mentre Russell Crowe sarà l’ispettore Javert. Anne Hathaway è Fantine, madre di Cosette costretta a prostituirsi. Cosette, invece, sarà interpretata da Amanda Seyfried. Nel film ci sarà anche Sacha Baron Cohen, che vestirà i panni di Thénaridier, Helena Bonham Carter sarà Mme Thénardier.

Il cast e la regia sembrano già essere una garanzia per “Les miserables“, che uscirà negli USA il 14 dicembre. Dietro la macchina da presa, Tom Hooper, che con “Il discorso del re” si è aggiudicato 12 nominations agli Oscar, vincendone quattro di fatto. Prima del film con Colin Firth, Hooper non era così celebre e aveva all’attivo solamente altri tre cortometraggi, ma ha lavorato nel mondo televisivo fino al 2008, dirigendo Helen Mirren in “Elizabeth I”, aggiudicandosi un Emmy Award per la miglior regia; nel 2008, invece, si è aggiudicato numerosi premi, tra cui quattro Golden Globes, per la serie tv “John Adams”.


Sono quasi due anni che attendo questo film, e finalmente *_*


locandina del film, in Italia uscirà il 31 gennaio


Anne Hathaway come Fantine


Amanda Seyfried come Cosette

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Russel Crowe come Javert

hughitalian

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Hugh Jackman ( più noto alla mia generazione come Wolverine XD) come Jean Valjean

 
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view post Posted on 27/11/2012, 19:59

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A me ispira un sacco, non fosse solo per il cast che è meraviglioso! Anne Hathaway è un'attrice veramente ottima(anche se x quel ruolo ho sentito che l'hanno ridotta allo stremo), Russel Crowe e Hugh Jackman si commentano da soli mentre Amanda...sì, non è una cattiva scelta anche se non ne vado matta XD
 
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view post Posted on 27/11/2012, 20:05
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Il cast è ottimo, io avrei voluto Lea Michele per Cosette ma mi accontento.
Il 31 gennaio, manca così poco...

amandaseyfriedcosettefi

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alcune foto random, non sarà il massimo come costumi, ma per il resto *_*
 
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