Far West, La conquista del West

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/1/2011, 15:14
Avatar

Senior Member
~~~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
11,658

Status:


West significa, in inglese, ovest, occidente.

La parola West indica però, in italiano, anche le zone degli Stati Uniti grosso modo a ovest del Mississippi, e in particolare nel periodo di progressiva occupazione da parte degli americani bianchi, più o meno lungo tutto il 1800.
In lingua inglese ci si riferisce al West come Far West, lontano, Wild West, selvaggio, Old West, vecchio West.
Il West è anche un ideale, perché è una terra di frontiera, dove tutto è ancora da scoprire, da costruire, dove la legge ancora non è arrivata, e si può essere liberi.
Nella realtà il West rappresenta anche il prototipo di conquista faticata metro per metro, a dispetto di condizioni ambientali e naturali non sempre particolarmente propizie; conquista frutto perciò sia della forza di volontà e sia della forza delle armi.
Nel West ci sono i pionieri, gli scout esploratori o mountain man, i cow boy, i banditi (vedremo in un'altra sezione come gli storici tendano comunque a sottostimare questo fenomeno enfatizzato e ingigantito dal cinema), i cercatori d'oro, i pellegrini di chiese, sette, movimenti religiosi (come per esempio i mormoni, gli anabattisti e i metodisti) e naturalmente gli indiani.
Buffalo Bill fu il primo che trasformò l'avventura del West in un grande spettacolo. Divenne eroe nazionale dopo un breve corpo a corpo con il capo indiano Mano Gialla nel 1876 nel quale gridò "Ecco il primo scalpo per Custer!"
Nel 1883 organizzò il suo "Circo del Selvaggio West" presentando al pubblico di tutto il mondo i personaggi dell'epopea della frontiera.

Già nei secoli precedenti i coloni ebbero problemi con i nativi e innumerevoli furono le loro guerre però, solo dopo il 1860 si ebbero le battaglie più dure, epiche e conclusive. La situazione raggiunse una stato critico nel 1848, perché a causa della scoperta dell'oro in California migliaia di cercatori attraversarono i territori dei Sioux facendo da apripista alle rotaie della nascente linea ferroviaria nazionale. Ma quando nel 1862 i Sioux Santee del Minnesota furono sottomessi, la situazione precipitò ulteriormente, in quanto tutte le tribù Sioux e anche altri popoli Indiani si ribellarono.
Il primo assalto lo fece il terzo Reggimento sugli Cheyenne guidati da Pentola Nera, i quali nel 1864, pur volendo trattare e riappacificarsi, furono sterminati senza tanti complimenti; queste guerre furono infatti caratterizzate da continue incomprensioni, malintesi, pregiudizi, scorrettezze commessi da tutte le parti in causa.
Nel 1865 fu proclamata la resa dei Sudisti e perciò la fine della Guerra Civile Americana; i coloni disposero da quel momento di un esercito compatto e più numeroso. La prima guerra indiana durò due anni circa e le operazioni iniziarono nell'agosto del 1866: i Sioux guidati da Cavallo Pazzo ottennero, inizialmente, brillanti vittorie e a nulla valsero le spedizioni dei militari. Per un po' le due parti andarono avanti a forza di accordi e patti infranti e di controffensive sterili, come quella invernale promossa dal generale Sheridan a causa della errata strategia tentata: battaglia regolare contro guerriglia dei nativi. Una svolta si ebbe quando, il tenente colonnello Custer intercettò gli Cheyenne sul fiume Washita e con una brillante manovra riuscì a sgominarli ; in seguito a questo episodio, gli Indiani decisero di accettare la resa incondizionata. Le tribù meridionali non crearono problemi per almeno altri cinque anni.
Le mandrie dei bisonti stavano scomparendo e dal 1875 i Comanche e i Kiowa si allearono con i Sioux; poco prima i lavori della ferrovia subirono uno stop temporaneo, una epidemia di febbre gialla infuriò in Missouri e una invasione di cavallette sconvolse il Midwest dando fiato ai predicatori del nuovo mondo.
Il governo cercò di comprare nuovi territori con il beneplacito di Nuvola Rossa ma con il dissenso dei Sioux, così nel 1876 partì la seconda grande spedizione formata da tre contingenti atta a rastrellare la zona compresa tra North Platte e Yellowstone.
La spedizione fu organizzata maldestramente, al punto che raramente le comunicazioni fra i tre gruppi furono valide; inoltre l'entità numerica dei guerrieri nativi era stata fin troppo sottostimata, le recognizioni dell'esercitò si rivelarono insufficienti e fallaci, infine anche la buona sorte fu avversa e Custer si lasciò prendere la mano dall'ambizione, dal desiderio di riscattarsi e di riabilitarsi e dalla testardaggine. Nello scontro decisivo i nativi dapprima neutralizzarono la prima colonna, poi si prepararono ad attaccare la seconda scegliendo un campo di battaglia a loro congeniale: la valle del Little Bighorn. Custer non rispettò le consegne commettendo l'errore che costò la vita a lui e ai suoi uomini; seguì invece le tracce di un campo indiano in movimento protetto da oltre cinquemila guerrieri. La manovra di attacco di Custer fu facilmente sventata dai nativi che guidati da Cavallo Pazzo sterminarono l'intero gruppo di Custer, mentre i rinforzi attesi dal tenente non arrivarono mai.
Nonostante la clamorosa vittoria di Little Bighorn le sorti della guerra arrisero agli americani, poiché a causa della falcidia dei bisonti gran parte degli Indiani si stava arrendendo. Lo stesso Cavallo Pazzo fu catturato dopo una spietata caccia ai suoi danni e nonostante l'aiuto di Piccolo Grande Uomo morì trafitto da un soldato.
L'ultimo baluardo di libertà per gli Indiani fu il gruppo Sioux guidato da Toro Seduto che però ebbe vari conflitti con i suoi uomini e fu allontanato dalla riserva dopo la tournée effettuata assieme a Buffalo Bill.
Nel 1889 si diffusero nuovi moti di ribellione indotti dal profeta indiano Wovoka che sostenne la sua capacità di evocare il Grande Spirito grazie alla danza chiamata danza del Fantasma. Lo Spirito avrebbe dovuto compiere una lunga serie di miracoli, che non si avverarono e anzi nel furore provocato dai disordini successivi perse la vita pure Toro Seduto, ucciso da una mano indiana.
Nel 1894 il governo dichiarò chiusa la frontiera.

Il grande business del bestiame iniziò dopo la guerra civile. A causa della guerra le mandrie furono abbandonate nelle mani delle donne e dei bambini e pascolavano confuse, non distinguendosi perché prive di marchio e poco curate. Per riorganizzare le file delle mandrie venne ideata una nuova figura professionale, formata da giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, valenti cavallerizzi chiamati cowboy. Il loro mestiere era monotono ma pericoloso e imponeva un rapporto di ubbidienza e di fiducia con il datore di lavoro.
L'abbigliamento era pratico per le attività da svolgere e comodo anche per dormire, dato che spesso non si cambiavano nemmeno gli abiti per la notte. Era costituito da cappello a larghe falde utile per ripararsi dalle intemperie, camicia di lana, fazzoletto al collo per coprire la bocca dalla polvere, gilet con innumerevoli tasche, gambali di pelle per proteggere le gambe, guanti per evitare bruciature, stivali stretti, appuntiti, col tacco alto, alquanto scomodi per camminare, attività per altro secondaria nella vita del cowboy. Fondamentale era la sella, vero vanto del cowboy che doveva essere la più comoda possibile. Gli strumenti di lavoro erano la frusta di cuoio ed il lazo.
Gli impegni annuali fondamentali erano i raduni per marchiare i capi e i lunghi trasferimenti verso le città, centri di commercio del bestiame. Durante le estenuanti marce, per tranquillizzare le bestie, i cowboy intonavano qualche canto, che avrebbe gettato le basi della futura musica country.
Quando la carovana arrivava a destinazione i cowboy cercavano di svagarsi nei saloon e nei quartieri a luci rosse. Una parte della cinematografia ha deformato molte caratteristiche, molte usanze dei cowboy: sembra appurato che furono ben pochi i duelli inscenati dai cowboy, che anzi, trascorrevano il minor tempo possibile nelle città, dovendo occuparsi soprattutto del bestiame.
Col passare del tempo agli allevatori vennero sempre più a mancare le terre dove far pascolare le mandrie, a cause della voracità dei coloni e questi contrasti sfociarono in vere e proprie battaglie. In seguito, per motivi sanitarie anche le lunghe marcie furono abolite e la pratica dell'allevamento venne sostituita dal più comodo ranch. Lentamente, ma inesorabilmente tramontò anche la figura professionale del cowboy, che sopravvisse solo nelle pagine artistiche, in quelle letterarie e nei rodei.
La gestione della giustizia nel Far West fu per davvero improntata al fai da te, però i regolamenti venivano rispettati e i banditi erano una sparuta minoranza.
Jesse James operò realmente con una sua banda verso gli anni settanta dell'Ottocento, fu anche arrestato ma poi finì per fare da guardia del corpo al presidente Theodore Roosevelt.
Un'altra figura reale è quella di Billy the Kid che scatenò una faida di notevoli proporzioni prima di essere ucciso dallo sceriffo Pat Garrett.

Non accludo qui i film western, perchè sono troppi e perchè ne ho visti troppi pochi
 
Web  Top
view post Posted on 7/1/2011, 02:12

Advanced Member
~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
1,480

Status:


Bellissima discussione cara Diana! Il far west mi ha sempre affascinato tanto e infatti ne ho visto a bizzeffe di film ambientati nel vecchio west. Mi sono sempre chiesto una cosa però, si viveva come in quei film?
 
Web  Top
view post Posted on 7/1/2011, 10:42
Avatar

Senior Member
~~~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
11,658

Status:


penso che qualcosa sia stato mitizzato, ma avendone visti davvero pochi no posso dirlo con certezza
 
Web  Top
Aussie Mazz
view post Posted on 7/1/2011, 12:27




Figo, il West.

A mio avviso nel cinema è stato MOLTO mitizzato...
I duelli c'erano, ma erano davvero molto rari, così come le sparatorie in città.
Sicuramente esisteva il banditismo di strada.
Il tasso di mortalità "violenta", comunque, era superiore all'Est degli Stati Uniti che all'Ovest, a dispetto di quello che lasciano intendere nei film.
Non sono sicuro che vivere in un sobborgo londinese a fine '800 fosse meglio che vivere in Kansas.
 
Top
Aussie Mazz
view post Posted on 7/1/2011, 13:07




Ecco alcuni fuorilegge famosi della frontiera. Nessuno di loro ha fatto una bella fine…

Billy the Kid
E’ morto ucciso dallo sceriffo Pat Garrett
image

Jesse James
E’ morto ucciso dal membro della sua banda Robert Ford, in accordo col governatore del Missouri.
image

Fratelli Dalton
Uccisi durante una rapina.
image

Butch Cassidy
Ucciso, si suppone, in Bolivia, dove era fuggito.
image
 
Top
view post Posted on 7/1/2011, 13:37
Avatar

Senior Member
~~~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
11,658

Status:


CITAZIONE (Aussie Mazz @ 7/1/2011, 13:07) 
Ecco alcuni fuorilegge famosi della frontiera. Nessuno di loro ha fatto una bella fine…

Billy the Kid
E’ morto ucciso dallo sceriffo Pat Garrett
(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...px-Billykid.jpg)

Jesse James
E’ morto ucciso dal membro della sua banda Robert Ford, in accordo col governatore del Missouri.
(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...Jesse_James.jpg)

questi li conosco... anche eprchè sono al centro della famosa leggenda urbana della "Anonima Eccellenti"
 
Web  Top
view post Posted on 7/1/2011, 14:10

Advanced Member
~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
1,480

Status:


Su Jesse James fecero un film alcuni anni fa in cui si parlava proprio della vicenda che lo portò alla morte.

Comunque foto davvero interessanti Aussie, grazie!
 
Web  Top
Aussie Mazz
view post Posted on 7/1/2011, 16:16




Il film di cui parli forse è "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" (The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford, 2007) di A. Dominik con Brad Pitt. E' sicuramente fatto molto bene, ma l'ho trovato eccessivamente prolisso e un tantino noioso, anche se il finale è discreto.
 
Top
view post Posted on 7/1/2011, 16:37

Advanced Member
~~~~~

Group:
Administrator
Posts:
1,480

Status:


Si esatto, è un film un pò pesantuccio da seguire ma è fatto abbastanza bene per rendere l'idea.
 
Web  Top
8 replies since 6/1/2011, 15:14   607 views
  Share