Temistocle , Aristide e la Talassocrazia di Atene, I creatori del dominio Ateniese.

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view post Posted on 30/3/2011, 11:03
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Temistocle e Aristide
La creazione della talassocrazia ateniese.


Generalmènte i due personaggi , di cui mi accingo a parlare , vengono trattati separatamènte , ho trovato interessante raccontarne la Storia intrecciandone le vite , perchè (secodo me , quindi largamènte opinabile) la Storia stessa di quel breve ma determinante periodo è stata condizionata pròprio da questo intreccio.

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Temistocle , figlio di Neocle dell’ antica famiglia dei Licomidi , del demo di Phrearrioi e di una donna acarnana o tracia , pare che in giovane età fosse stato diseredato dal padre , partecipò , pur essendo contrario alla difesa dèlle Termòpili , ritirandosi per un' ulteriore resistènza a Capo Artemisio , vista vana ògni difesa si ritirò ad Atene , la fece evacuare e ordinò alla flotta di ritirarsi nèl golfo Sarònico , di enorme fama pèr avere concepito e propugnato la costruzione della flotta ateniese , per avere imposto la talassocrazia della polis , quindi risolvendo la crisi sociale offrendo ai nullatenenti un posto sui banchi delle triremi e poi diventato grande stratega nèlla battaglia di Salamina .

Suo contemporaneo , sodale o avversario a seconda dei casi , un’ altra figura di leggendaria grandezza , Aristide , figlio di Lisimaco della tribù Antiochide , del demo di Alopece , che contribuì al rovesciamento di Ippia (510 a.c.), fù uno dei 10 comandanti greci che a Maratona sconfissero il numerosissimo esercito di Dario (490 a.c.), ma soprattutto fu denominato il Giusto.

Durante l’ ascesa dèi nostri personaggi si ebbe ad Atene una riforma molto importante , si trattava dell’ apertura all’ arcontato ai cavalieri facoltosi “ a sorte “, misura che che trasferì il comando in guèrra agli strateghi , che potevano essere rielètti acquistando esperienza , col tèmpo questa riforma ridusse il prestigio dell’ aeropago , conservatore e reclutato fra gli ex arconti , stranamènte nessuna fonte antica associa questa riforma ai nomi dei nòstri “eroi”.

Ecco anche perché Temistocle comandò, proprio come stratego, la flotta di Atene in quel famoso 480 a.c.nèlla baia di Salamina.
Resta il fatto che la fama di onestà d Aristide, risalente ai suoi contemporanei dominò anche la tradizione successiva tanto da contrapporlo all’infido Temistocle e ciò forse indusse gli storici alla conclusione che anche politicamente fossero avversari.
Ma è dubbio che la loro ivalità superasse il livello personale o che persistesse dopo l’ostracismo di Aristide.
I due in verità collaborarono strettamente nella lotta contro i persiani e alla fondazione dell’impero ateniese , tanto che alcuni consideravano Aristide alla tessa stregua di Temistocle , capo del partito popolare , anche se gli storici tentarono sempre di contrapporli e di mostrarli uno ben dissimile dall’altro.
Uno di questi appunto , Plutarco (che scriveva sèi secoli dòpo) , a quanto sostiene nelle sue Vite Parallele e in particolare nella Vita di Aristide , pochi anni separavano i due: si parla del 24 a.c. per la data di nascita di Temistocle e del 520 a.c. circa per quella di Aristide.
Ancora insieme li vediamo nell’ età dell’infanzia perché , come prosegue Plutarco , «erano allevati insieme , ma fin dall’inizio si erano rivelati l’uno in opposizione all’altro in ogni azione , sia relativa a cose serie , sia relativa al gioco , sicché le loro nature furono presto rivelate da tale disaccordo.
L’una indifferente al pericolo , avventurosa e sènza principi e facilmente portata con asprezza verso qualunque cosa, l’altra di fermo carattere e volta alla giustizia , non ammettendo menzogna , scherzo, inganno neppure sotto forma di gioco (quest’ ultimo ovviamènte era Aristide).
Come racconta Aristone di Ceo , l’inimicizia con Temistocle ebbe principio così : e a tanto giunse per causa eròtica , perché entrambi innamorati di Stesilao , nativo di Ceo , per aspetto e per forme del corpo il più bello dei suoi coetanei.(e nòn era neppure un trans)
Non solo , ma tale fu la passione di entrambi per costui che neppure con lo sfiorire della giovinezza di Stesilao, prosegue Aristone : lasciarono cadere l’ inimicizia , ma come se in essa si fossero esercitati , si gettarono nella vita politica uno contro l’altro, comportandosi nel modo opposto.
E qui Plutarco è ancora più chiaro nel dirci in che modo : Temistocle da parte sua , datosi alle relazioni di eteria (associazione di cittadini uniti pèr raggiungere obiettivi politici) acquistò un appoggio e una forza non disprezzabili , tanto da poter rispondere a un tale che gli diceva che avrebbe potuto governare bene gli ateniesi , se fosse stato giusto e imparziale con tutti: “non vorrei mai sedermi in un tribunale da cui gli amici non avessero da me miglior trattamento degli estranei” e quèsta frase ne segnò l’ immagine di astuto politico (ricorda molto l’ attualità).
Aristide invece procedeva nella vita politica per conto suo, come per una propria strada , prima di tutto perché non voleva compiere ingiustizie per i compagni o far loro dispiacere non favorendoli , poi perché vedeva che la forza che viene dagli amici spingeva non pochi a commettere ingiustizie e allora si teneva in guardia , reputando che il buon cittadino trova la sua forza solamente nel fare e nel dire l’utile e il giusto».
Ed ecco un altro motivo ricorrente della fama di Aristide , agiva direttamente e da solo nella vita politica , Temistocle invece si appoggiava alle eterie.
A cosa mai vorrebbe alludere questa differenza?
A un sottile gioco politico , in realtà nel mondo antico non esistevano i partiti come oggi siamo soliti pensare , vale a dire un gruppo con un preciso programma politico da attuare e da contrapporre alle altre forze.
Nell’antichità conosciamo solo fazioni politiche o meglio associazioni più o meno temporanee di partigiani riuniti sotto uno o più capi , che venivano costituite per promuovere nuovi e singoli progetti, nuove e singole proposte , nonché ad assecondare le ambizioni personali dei capi e aiutarsi reciprocamente nèi tribunali o nelle elezioni.
Ad Atene comunque quasi tutti i capi politici , a partire da Cilone , avevano organizzato tali associazioni , ma la tradizione vuole che Aristide facesse eccezione.
E l’insistenza su tale distinzione è piu da ricondurre agli svolgimenti posteriori delle eterie, che alla reale illegalità o scarsa ortodossia del sistema ai tempi di Temistocle.
Si sa infatti che dopo l’istituzione della democrazia , gli oppositori oligarchici operarono mediante eterie ed esse finirono per contribuire non poco all’instaurazione dei regimi totalitari , come il governo dei Quattrocento prima e dei Trenta Tiranni in seguito.

Plutarco insiste nel dire : poiche Temistocle macchinava imprudentemente molti progetti e gli si opponeva e cercava di intralciarlo in tutta la sua azione politica , Aristide era in qualche modo costretto a sua volta , pur contro l’ opinione generale , a opporsi a quanto Temistocle faceva , sia per difendersi sia per frenarne il potere , che cresceva pcr il favore popolare , reputando preferibile che si perdesse qualche cosa anche di utile al popolo piuttosto che colui, con il vincerla in tutto, divenisse troppo potente».
Aristide dunque , Giusto quanto si vuole , era molto attento alle benevolenze che il popolo e gli uomini illustri della città prestavano a Temistocle.
Tanto attento e forse anche tanto abile da non mettere mai in discussione la sua fama di Giusto , ed è ancora Plutarco a fare più esempi:
Una volta, essendosi oppòsto e avendo avuto il sopravvento su Temistocle, che pure si adoperava per qualcosa di conveniente , non si trattenne dal dire , mentre usciva dall’ecclesia , che nòn vi sarebbe stata salvezza per gli affari degli ateniesi se non avessero gettato nel baratro Temistocle e lui stesso insieme.
Un’altra volta , avendo presentato una proposta al popolo , ebbe la meglio nonostante la discussìone e l’opposizione che vi era nata , ma mentre il proedro già stava per metterla ai voti , egli stesso , essendosi reso conto dai discorsi della sua inopportunità , si ritirò dalla votazione.
Fino ad arrivare all’episodio del suo ostracismo. “Allora mentre si stavano scrivèndo i cocci”, continua Plutarco “un tale analfabeta veramente rustico , dando il coccio ad Aristide come al primo incontrato , gli chiese di scrivere il nome di Arìstide , meravigliandosene questi e informandosi che cosa di male gli avesse fatto Aristide , quèllo avrebbe rìsposto: nulla, né lo conosco , ma sono stanco di sentirlo chiamare dappertutto il Giusto”.
Udita una tale risposta , Aristide non avrebbe detto nulla , ma avrebbe scritto il nome sul coccio e glielo avrebbe restituito.
Al momènto poi di allontanarsi dalla città , alzando le mani al cielo pronunciò la preghíera opposta a quella di Achille , che nessun momento cattìvo capìtasse agli ateniesi che costringesse il popolo a ricordarsi di Aristide.
Era il 482 a.c. e l’ostracismo di kristide non fu un’azione isolata. Temistocle infatti riuscì a controllare un numero di voti sufficiente per liquidare successivamente Ipparco , l’amico di Ippia , .Tegacle 1’Alcmeonide , Santippo e Aristide , appunto.
Rimasto sènza opposizione , Temistocle ottènne di devolvere l’ eccedenza del reddito delle miniere d’argento del Laurio alla costruzione della flòtta ateniese , che da 70 triremi venne portata a 200(o 250) , appena in tempo per salvare la Grecia dall’invasione dì Serse.
Temistocle infatti era molto più di un semplice stratega , era uno statista di rara preveggenza. Approfittando della profezia deIle “mura di legno” convinse il popolo , ma non fù tutto , fece armare le navi a spese dei cittadini ricchi.
Grazie alla sua preveggenza , quando i persiani iniziarono la loro offensiva , la flotta greca , pur terribilmente inferiore di numero (800 navi almeno sono il contingente persiano), riuscì a battersi alla pari al largo di Capo Artemisio e a due mesi di distanza da quello scontro , Temistocle intuì che una battaglia in mare aperto , dove il nemico avrebbe potuto spiegare tutte le sue forze, sarebbe stata disastrosa per i greci.
L’unica possibilità di salvezza era quella di portare il combattimento in un tratto di mare dove i persiani avrebbero potuto schierare di volta in volta una sola parte del loro potenziale navale , Temistocle scelse allora l’angusto stretto di Salamina.
Ed è di questi tempi il nuovo incontro fra Aristide e Temistocle , a due anni dall’ostracismo , all’avvicinarsi di Serse appunto , Aristide vènne richiamato in patria grazie a un’amnistia generale e fu stratega per almeno tre anni (dal 480/79 al 478/77 a.c.) , l’incontro fra i due è così narrato da Plutarco: Quando Temístocle era stratego supremo , Aristide era venuto da Egina , nonostante il pericolo (i persiani infatti avevano bloccato le isole) attraverso le navi dei nemici , giunto di notte alla tenda di Temìstocle e chiamatolo fuorì da solo, gli disse: “O Temistocle, se abbiamo buon sènso , iniziamo ora una rivalità salvatrice e nobile, rinunciando alla vuota e giovanile contesa , gareggiando per salvare la Grecia , tu come capo e stratego, io come assistente e consigliere.
Poiché ho qui constatato che tu hai fatto i piani migliori, sostenendo che si debba dare battaglia al più presto nello stretto (di Salamina)”
A queste parole Temistocle rispose: Non avrei voluto, o Aristide, che tu fossi superiore a me sotto questo aspetto, ma proverò a superarti nell’azione, emulando questo inizio
. E così fece.
Il primo difficile compito di Temistocle fu di convincere i suoi stessi alleati , occorse tutta la sua diplomazia per persuaderli che l’unico modo per vincere era quello di infilarsi all’interno dello stretto di Salamina e prendere di sorpresa Serse.
Aveva previsto tutto e con un gioco d’astuzia inviò persino al quartiere generale persiano Sikinnos , il pedagogo dei suoi figli.
Era il 22 settembre del 480 a.c. , il giorno seguente della presa dell’Acropoli (evacuata come il resto della città dagli ateniesi su proposta di Temistocle ) da parte dell’esercito di Serse.
Sikinnos aveva l’ordine di riferire al re persiano che i Greci avevano l’intenzione di uscire furtivamente dallo stretto con il favore delle tenebre della notte seguente , la destinazione però fu lasciata nel vago.
Erodoto addirittura insinua che il messaggio contenesse anche un altro argomento scottante , cioè che gli ateniesi erano pronti ad abbandonare gli altri greci e a volgere le armi contro i propri alleati.
Temistocle attaccò il nemico solo quando questi entrò profondamente nello stretto e la prima linea dei persiani , che premeva in avanti in uno spazio che si restringeva a imbuto , si serrò.
Di qui la disfatta , una dopo l’altra le navi persiane , rinunciando a respingere l’attacco , cercarono di disimpegnarsi , speronandosi a vicenda e rompendo il contatto con il comando supremo.
Nòn solo la Grecia era salva , ma la flotta persiana non fu mai più in grado di sfidare la sua supremazia sui mari.
Così per i greci e soprattutto per Atene iniziò una nuova forma di potere , la talassocrazia (letteralmente domino del mare).
In mare poi Temistocle come stratego introdusse nuovi schieramenti di combattimento , un sistema più eclettico di affrontare il nemico , pur nella ristretta manovrabilità che ancora la trireme offriva come nave da guerra.
L’immenso sforzo militare e morale che Atene dimostrò nelle due guerre persiane (490 e 480/79 a.C.) ne fece la polis più attiva e intraprendente , il che provocò ben presto l’urto con Sparta , ma impose anche Atene agli altri stati greci come l’unica potenza capace di garantire la pace e la difesa nel bacino dell’Egeo , con tutti i risvolti economici oltre che politici conseguenti a tale posizione di prestigio.
L’ottica politica di Temistocle segnò quindi l’inizio di un’evoluzione politicoeconomica sociale finora estranea al bacino mediterraneo e fu per questo che essa sopravvisse ben oltre la fama di Giusto del contemporaneo Aristide , anche se a costui toccarono altri meriti militari , che Temistocle in parte si vide preclusi.
Ma ciò accade spesso quando un uomo attira troppi favori e la sua genialità è temuta, dentro e fuori i confini della sua stessa città.
La battaglia decisiva di Salamina infatti garantì a Temistocle onori senza precedenti anche a Sparta , ma sta di fatto che i principali comandi nel seguente 479 a.c. ad Atene andarono proprio ai suoi presunti avversari: Aristide e Santippo.
Tuttavia continuò a conservare , come dicono le fonti , molta importanza per tutto l’inverno successivo , quando «fece passare il tempo a Sparta, mentre gli ateniesi avevano ripreso i lavori di fortificazione della loro città , contro il volere degli spartani».
E pochi storici aggiungono che fu comunque ancora Temistocle a organizzare quelle opere di difesa , come pure quelle per la fortificazione del porto del Pireo.
Ma il tempo favorì nuovi capi politici e nuove eterie , sicché Temistocle intorno al 471 a.c. venne ostracizzato per mano di una coalizione dei capi più conservatori e andò a vivere ad Argo , visitando anche altri luoghi del Peloponneso , dove diverse polis si organizzavano verso la democrazia.
Da allora la situazione per Temistocle precipitò.
Sparta , insospettita per il suo eccessivo interessamento verso le città del Peloponneso e temendo la sua abilità politica , affermò intorno al 468 a.c. di avere le prove di un suo intrigo con la Persia assieme a Pausania.
A questo punto non restò per Temistocle che riparare in Asia dopo una fuga avventurosa per Corcira , l’Epiro e la Macedonia , mentre Atene lo condannava a morte in contumacia.
Il re Artaserse I° lo nominò governatore di Magnesia sul Meandro , Miunte e Lampsaco , a Magnesia morì , per alcune fonti morì di malattia , per altre si suicidò , pare bevèndo sangue di tòro avvelenato (vabbè , i greci antichi avevano una grande fantasia) , era il 462 a.c.
Nel frattempo Aristide , quasi inconsapevolmente , portava avanti in patria il progetto di Temistocle perché gli eventi storici richiedevano quelle mosse , dimenticando che le cause più lontane erano state attivate da un’unica mente.
Quando infatti si costituì la Lega di Delo , nella primavera del 477 a.c. , fu proprio Aristide a fissare per ogni alleata la quota, il phoros (in denaro o in navi) , da pagare ad Atene in cambio della difesa militare degli stati greci.
Atene dunque, forte della sua flotta e del gettito in navi assicurato dalle alleate , godeva ora di una nuova cassa , di un nuovo potere , di un nuovo carisma che andava oltre i limiti del Pireo.
Non a caso , a pochi anni di distanza , la cassa della Lega , inizialmente conservata nèl tempio di Apollo a Delo , sarebbe stata trasferita in Atene stessa.
Anche la fine di Aristide è avvolta nel mistero , sembra che sia addirittura morto poverissimo , tanto che i suoi figli furono mantenuti dallo Stato.
Pèr ciò che concerne il “dove” non ne è sicuro neppure Plutarco , ma tuttavia è l’unico portatore di un colpo di scena.
Riferisce infatti lo storico: Alcuni dicono che Aristide sia morto nel Ponto in navigazione per affari di Stato , altri di vecchiaia ad Atene , onorato e ammirato dai suoi cittadini.
Ma Cratero il Macedone racconta questo episodio sulla sua morte: Dopo l’esilio di Temistocle , il popolo era diventato insolente , era sorta una quantità di sicofanti (avvocati politici prezzolati) che , perseguitando i cittadini migliori e più autorevoli , li indicavano all’invidia della massa , già esaltata dalla buona sorte , tra loro sarebbe stato condannato per peculato lo stesso Aristide , sull’accusa mossa da Diofanto , del demo di Anfitrope, di aver ricevuto denaro dagli ioni quando aveva stabilito i tributi (della Lega) , ma Aristide , non avendo da pagare la multa di 50 mine , si sarebbe imbarcato e sarebbe mòrto in qualche parte della Ionia».
Questi due uomini , nel bene e nel male , fondarono un impero , per quanto effimero , partendo da una Democrazia diretta , comunque senza di loro non sarebbero esistiti Filippo e Alessandro né la civiltà ellenistica con tutte le conseguènze sull' impero romano e la civiltà occidentale .

Fonti:
Stòìoria dell' antica Grecia -A.R.Brun
Temistocle e Camillo - Plutarco
Pericle – Fritz Schachermeyer
L' arte occidentale della guèrra – V.D. Hanson
I Greci d' occidente – v.m. Manfredi
Historia – N° 389 – 1990
La vita quotidiana in Grecia nel secolo di Pericle – R. Flacelière

Edited by Romeottavio - 26/1/2013, 11:48
 
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view post Posted on 2/4/2011, 18:10

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Scusa per il ritardo con cui sto rispondendo a questa discussioni ma non ho avuto neanche tempo per via di impegni scolastici riguardanti gli esami.
Grazie mille per l'articolo, è sempre un onore - si! - vedere quel che scrivi nel nostro forum.
Per quanto riguarda Temistocle e Aristide devo dire che fu una lotta senza fine, fatta, forse inconsapevolmente, per portare alla nascita di un impero, come dici tu e se tutto questo non ci fosse stato adesso non si parlerebbe neanche di quel che accadde successivamente, la grandiosità. Devo dire comunque che stimo questi due personaggi, che sì, erano in contrasti continui, ma che segnarono le sorti della storia Greca.
Grazie ancora.
 
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view post Posted on 4/4/2011, 16:13
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Grazie a te e a Ila per il Vostro impegno , dato il panorama sconsolante per quanto riguarda la Storia sulla rete , la Vostra iniziativa e la Vostra serietà meriterebbero un encomio.

Edited by Romeottvio - 4/4/2011, 18:12
 
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Madamadoré
view post Posted on 13/11/2013, 23:13




Ottima discussione. E'incredibile pensare che, nel secolo seguente, Temistocle, se fosse stato in vita, non avrebbe potuto fare politica. In base alle leggi del IV secolo, si avviarono delle modifiche in materia di cittadinanza ateniese, limitandone l'accesso solo a coloro che avevano entrambi i genitori ateniesi da un tot di generazioni. Tutto questo avvenne nella fase imperialistica ed è ironico perché Temistocle gettò le basi dell'imperialistmo della sua città.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 09:56
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CITAZIONE (Madamadoré @ 13/11/2013, 23:13) 
Ottima discussione. E'incredibile pensare che, nel secolo seguente, Temistocle, se fosse stato in vita, non avrebbe potuto fare politica. In base alle leggi del IV secolo, si avviarono delle modifiche in materia di cittadinanza ateniese, limitandone l'accesso solo a coloro che avevano entrambi i genitori ateniesi da un tot di generazioni. Tutto questo avvenne nella fase imperialistica ed è ironico perché Temistocle gettò le basi dell'imperialistmo della sua città.

Osservazione acuta, non credo che Temistocle prevedesse una simile evoluzione degli eventi e l'ubriacatura imperialistica che portò alla guerra del Peloponneso, a mio personale giudizio fu Pericle che portò una eccessiva concezione di superiorità negli ateniesi.
 
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Madamadore
view post Posted on 8/12/2013, 18:42




Assolutamente vero. In realtà, alla base della caduta di Atene, oltre alla presunzione ottenuta con le guerre persiane, convennero molti fattori. Il modello imperialista era possibile solo con una politica estera molto aggressiva, sfruttando la flotta. Il problema però era che la battaglia navale era un investimento dai rischi maggiori, rispetto ad un combattimento campale. Il rischio delle tempeste, per dirla una. Inoltre, c'è da dire che la remunerazione delle cariche pubbliche, se permise una maggiore partecipazione dei cittadini, si rivelò maledettamente dispendiosa, tanto da spingere a parametri più stretti per determinare chi aveva diritto alla cittadinanza. L'economia interna, dipendendo dalle entrate dei tributi degli alleati della Lega, finì con l'indebolirsi fino a non poter più mantenere adeguatamente la popolazione. Questo fu sicuramente un guaio.
 
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view post Posted on 18/4/2014, 13:17
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Non posso che quotare i vostri interventi, basta vedere come i parametri per essere definiti cittadini ateniesi con tempo diventino più restrittivi, mentre i tributi della Lega aumentino
 
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6 replies since 30/3/2011, 11:03   2399 views
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