| questa è l'ultima fatica che sto affrontandoa scuola con quella st...suocera della mia suora di italiano.
Firenze, 3/05/1469-Firenze, 21/06/1527. Famiglia: terzo figlio, dopo le sorelle Primavera (1465) e Margherita (1468) e prima del fratello Totto (1475-1522); figlio di Bernardo (1432-1500) e di Bartolomea Nelli (1441-1496). Anticamente originari della Val di Pesa, i Machiavelli sono attestati popolani guelfi resiedenti almeno dal XIII secolo a Firenze, dove occuparono uffici pubblici ed esercitarono il commercio. Il padre Bernardo era dottore in legge, ebbe interesse agli studi di umanità, come risulta da un suo Libro di Ricordi che è anche la principale fonte di notizie sull'infanzia di Niccolò. La madre avrebbe composto laude sacre, rimaste peraltro sconosciute, dedicate proprio al figlio Niccolò. Educazione: di tipo umanistico, basata soprattutto sui classici latini, ma non studiò mai il greco. Legge Tito Livio e Cicerone, studiò traduzioni in latino di autori greci come Plutarco e Tucidide. L’avvio alla politica: fin dalla giovinezza. Nel 1498 inizia il suo primo incarico come segretario della magistratura e come collaboratore di Pietro Soderini. Ottiene grandi responsabilità a livello di politica interna, esterna e militare. Sono 14 anni importantissimi per la sua formazione, poiché gli offrono delle riflessioni sulla realtà politica e militare di Firenze. Nel 1500 ricopre la sua prima carica diplomatica presso al corte francese di Luigi XII. Ammira molto la monarchia assolutistica francese e la pone a modello per quella italiana. Dal 1502 al 1503 è presso la corte di Cesare Borgia, il quale si era impadronito del ducato di Urbino. La freddezza e le decisioni spietate in battaglia del “Valentino” (chiamato così perché il suo primo possedimento era il ducato di Valentino) vengono lodate dal Machiavelli, che ne prende spunto per le virtù che il Principe deve avere. Nell’ottobre del 1503 è a Roma a seguito del conclave per eleggere papa Giulio II. Tra il 1507 e il 1508 Machiavelli si trova in Tirolo, presso l’imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I d’Asburgo (nonno di quel Carlo V che saccheggiò Roma nell’anno della sua morte). Dei popoli germanici Machiavelli ammira soprattutto la compattezza delle loro comunità e le loro forti tradizioni guerriere e civili. Nel 1510 è di nuovo in Francia, come mediatore tra il re francese e il neo papa Giulio II. Ma la mediazione gli sfugge di mano, e guerra fu tra la Francia e il Papato. Nel 1512 con la battaglia di Prato la sconfitta delle truppe fiorentina segna la fine della Repubblica e il ritorno dei Medici. L’esilio e la delusione della vita politica: con il ritorno dei Medici a Firenze viene allontanato dalla magistratura e persino sospettato di aver cospirato contro di loro. Per questo motivo venne arrestato il 12 febbraio 1513, fu anche torturato (con una tortura che si chiama "Colla"). Uscito dal carcere, Machiavelli cercò di ottenere favori dai Medici attraverso l'ambasciatore Francesco Vettori e lo Giuliano, ma invano. Si ritirò allora nel suo podere dell'Albergaccio, a Sant'Andrea in Percussina, tra Firenze e San Casciano in Val di Pesa. Pur di ritornare alla vita politica, decide di riavvicinarsi ai Medici, dedicando il “De Principatibus” a Lorenzo de’ Medici, che all’epoca deteneva il potere. Solo alla sua morte nel 1519 la famiglia dei Medici lo guarda senza diffidenza. Infatti nel 1521 ottiene un piccolo incarico a Capri dove conosce Francesco Guicciardini. Nel 1525 il futuro papa Leone X gli affida l’incarico di stendere la Storia di Firenze. il 1527 vede la caduta dei Medici e la restaurazione della Repubblica a Firenze. Ma ancora una volta Machiavelli è guardato con diffidenza e non riotterrà le cariche pubbliche di un tempo. Principali opere letterarie: Il Principe, trattato di politica datato 1513 ma verrà pubblicato postumo nel 1532. Arte della guerra, dove abolisce le milizie mercenarie e stimola la formazione di un esercito comunale. La commedia Mandragola (1518), considerata il suo capolavoro letterario.
FedeTere
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