L'Impero Romano dopo la crisi del III secolo, Personaggi significativi di un'epoca

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Aussie Mazz
view post Posted on 30/7/2011, 13:20




CITAZIONE
Crisi del III secolo è il nome comunemente utilizzato per indicare un' epoca della storia dell'Impero romano, a cavallo tra il 235 ed il 284 d.C., al termine della dinastia dei Severi, durante la quale si manifestarono simultaneamente situazioni estremamente problematiche in diversi campi, come: l'aumento della pressione nemica sui confini, spesso accompagnata da secessioni e disordini interni (la qual cosa comporterà riforme strutturali della tradizionale unità militare romana, la legione), la crisi del tradizionale sistema economico e, soprattutto, la grave instabilità politica ("anarchia militare").

I fasti del vecchio impero romani erano ormai venuti e ne seguì un periodo di anarchia militare. L'impero fu anche minato da secessioni e rivolte e si trattò di un periodo davvero difficile.
Una sequela di imperatori poco capaci non fu in grado di reggere a lungo ed efficacemente le redini del potere.

Vorrei parlare qui di un personaggio che spiccò positivamente (almeno per certi versi) in quel marasma e che io ho inserito al primo posto nella personale top10 degli imperatori romani: Lucio Domizio Aureliano.

Fa parte di quelli che gli storici hanno definito "Imperatori illirici", essendo egli nato in Pannonia.

aureliano2

CITAZIONE
Soldato di carriera, fu elevato alla porpora dai soldati, e dai soldati fu ucciso dopo appena cinque anni di regno. Malgrado la brevità del suo regno, riuscì a portare a termine dei compiti decisivi affinché l'Impero romano superasse la grave crisi del terzo secolo: ricompose l'unità dell'Impero, che rischiava di frantumarsi in tre parti tra loro ostili; elevò una cinta muraria attorno a Roma, che prese il nome di Mura aureliane; interruppe e invertì la tendenza alla svalutazione monetaria che stava danneggiando l'economia dell'impero.

Per me fu davvero un grande, in un certo senso si trattò dell'ultimo colpo di coda di un impero che ormai più che conquistare stava già iniziando a tenere insieme i pezzi meglio che poteva.

aureliano275

Tra i suoi meriti principali, quelli militari.
Da tempo ormai gli imperatori non erano eletti per via ereditaria ma dalle truppe in qualche parte dell'impero e lo stesso accadde ad Aureliano.
A causa delle rivolte, passò pochissimo tempo nella capitale, ma combatté sul campo contro i nemici più temibili.

Tra questi se ne segnalarono due.

La regina Zenobia aveva creato un regno indipendente con capitale Palmira nelle zone orientali, nominando suo figlio Augusto del suo impero.

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Tetrico, invece, governava il Regno delle Gallie, un'entità politica che si era resa indipendente durante la crisi del III secolo.

Tetrico

Aureliano riuscì, a mio parere in maniera decisamente abile, a sconfiggere questi sovrani e a farne tornare i territori nell'impero. Zenobia e Tetrico vennero portati in trionfo a Roma come prigionieri.
L'abilità consistette soprattutto nel riuscire ad agire tempestivamente in due scenari così distanti tra loro.

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Dal punto di vista religioso, famoso fu il culto del Sol Invictus di cui Aureliano favorì decisamente la pratica, dando rilievo alla festa celebrata il 25 dicembre. Questo credo gli derivò probabilmente dalla madre, che apparteneva alla gens Aurelia. Nei calendari, il primo giorno della settimana fu intitolato al Sole.

 
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Aussie Mazz
view post Posted on 30/7/2011, 13:42




Qualche facezia per arricchire il topic.

Sul periodo di Aureliano e sulla regina Zenobia hanno fatto un orrendo film.

jpg

San Valentino, che non si sa bene perché deve essere il patrono degli innamorati, cosa per cui è famoso, venne martirizzato sotto il regno di Aureliano.

CITAZIONE
Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano.

San_valentino
 
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view post Posted on 30/7/2011, 15:13
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congratulazioni per il post, evramente molto bello e interessante, e poi ci sono le immy :lol:
sapevo di Zenobia perchè ne parla la Fraser nel suo libro " regine Guerriere"

giovannibattistatiepolo

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in quanto al film preferisco non esprimersi... basta la locandina :woot: :*confused*:

san Valentino, ma perchè proprio questo povero cristo???
 
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Aussie Mazz
view post Posted on 1/8/2011, 17:12




Un altro tizio (che per inciso è il mio personaggio preferito dell'antica Roma oltre che il mio secondo condottiero preferito) è Flavio Ezio.

aetius

Non è molto famoso, tutto sommato, non quanto l'avversario a cui il suo nome è legato: Attila.
(tanto che se si cerca "flavio ezio" su google immagini appare la scritta: "ricerche correlate: attila". >_>)
Si può dire che Flavio Ezio sta ad Attila un po' come Nelson sta a Napoleone.

attila

Dato che su Attila ci sarà modo di postare millemila immagini e commenti, preferisco concentrarmi ora su Flavio Ezio.

CITAZIONE
Flavio Ezio, nella storiografia contemporanea chiamato Aezio (latino: Flavius Aëtius; Silistra, 390 circa – Ravenna, 21 settembre 454), è stato un generale romano dell'Impero Romano d'Occidente. Famosa la sua vittoria su Attila presso i Campi Catalaunici. Edward Gibbon lo definisce "l'uomo celebrato universalmente come terrore dei Barbari e baluardo della Repubblica di Roma".

Per metà era di discindenza illirica, infatti era nato in quelle zone.
Da giovane visse ostaggio presso gli Unni, come si soleva fare nelle famiglie nobili dell'epoca.

Tra i suoi rivali ci fu senza dubbio quella simpaticona di Galla Placidia (madre dell'alquanto inetto imperatore Valentiniano III), che fece di tutto per ostacolarlo, ma che alla fine fu comunque costretta ad assegnargli prestigiose cariche nell'impero romano in vista dei suoi successi militari. A difesa della donna va detto che effettivamente Ezio aveva mire politiche e in precedenza aveva anche sostenuto degli usurpatori al trono.

244px-Aelia_Galla_Placidia

Va ricordato che l'impero d'Occidente era sull'orlo della fine e di fatto stava cercando di tenere assieme i pezzi. Nel concreto, controllava solo l'Italia, la Gallia e l'Illiria, ma anche quest'ultima se ne andò durante le invasioni unne.
Impossibilitato a difendere tutti gli scacchieri, Ezio scelse la Gallia a scapito delle zone più orientali.

Attila subì la sua unica sconfitta in campo militare da parte di Ezio presso i Campi Catalaunici (piana di Chalons). Per la vittoria, Ezio si avvalse del supporto dei Goti e di altri barbari, che in precedenza aveva lui stesso sconfitto. Il re Ostrogoto Teodorico I morì in quell'occasione.

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Nonostante avesse di fatto salvato quel poco che rimaneva dell'impero, Ezio non venne adeguatamente ricompensato.
Valentiniano III pensò che fosse d'uopo ucciderlo a tradimento.

141D

CITAZIONE
Il 21 settembre 454, Ezio stava facendo rapporto a Valentiniano nel palazzo imperiale riguardo all'esazione delle tasse, quando l'imperatore si alzò improvvisamente dal trono accusando il generale di tradimento (forse di progettare l'elevazione al trono del figlio Gaudenzio); prima che Ezio potesse difendersi dalle accuse, Valentiniano sguainò la propria spada e si gettò sul generale, che nel frattempo era stato attaccato anche da Eraclio, uccidendolo. Secondo una tradizione, qualcuno disse nell'occasione all'imperatore «hai tagliato la tua mano destra con la sinistra».

Se ne andava così l'estremo baluardo dell'impero fatiscente, definito da molti come "l'ultimo romano".
L'ingrato imperatore verrà ucciso l'anno successivo da soldati barbari fedeli ad Ezio.
 
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Aussie Mazz
view post Posted on 1/8/2011, 17:36




Nella letteratura e nel cinema Flavio Ezio non è particolarmente trattato e di solito è solo una comparsa mentre il protagonista è Attila.
>_>

Maagri più avanti spiegherò le ragioni per cui ritengo l'unno un mediocre. Adesso mi concentro sui libri e i film.

Un romanzo che segue le vicende dei due condottieri, ma viste dal punto di vista di due loro subordinati, è questo.

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Ammetto di non averlo letto ma prima o poi lo farò certamente, anche se non so quanto sia attendibile l'autore.

Tra i film in cui Ezio ha una discreta parte, esiste questo obbrobrio del tutto errato nella ricerca storica.
Ezio muore in battaglia contro Attila e mi pare che non fosse neppure in Francia, ma in Italia. Lascio a voi giudicare ulteriormente.

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Più recente è quest'altro.

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Non è malaccio e c'è anche un dialogo abbastanza fashion tra i due protagonisti, che purtroppo non riesco a ritrovare su YouTube.
Pecca in alcuni aspetti storici, come la morte di Attila.

Anche Giuseppe Verdi ha detto la sua con "Attila".

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view post Posted on 1/8/2011, 19:49
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davvero un post interessante come al solito :D
ammetto che di non aver studiato a lungo la figuradi Ezio, sebbene a suo tempo mi avesse colpito, forse eprchè come hai detto tu fu l'ultimo condottiero romano degno di nota

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un'immagine del film del 2001, quello di cui hai postato la locanina. E' un immagine con Ezio, di solito si trova solo Attila XD

jpg

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questo è quanto ho trovato in relazione all'obbrobrio del '54, mi è bastato vedere le varie locandine

mi sa che il libro lo metto nella mia lista dei desideri di aNobii, mi sa XD
 
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view post Posted on 1/8/2011, 19:53
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Se ogni giorno si mette un mattone, in sessanta o ottanta anni si abiterà dentro un palazzo.
~~~~~

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Verdi, duetto Attila-Ezio

 
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view post Posted on 1/8/2011, 20:00
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ah amica mia, che farei senza di te?
E pensare che all'inizio l'opera non era piaciuta, ma qui siamo in OT, sebbene sia sempre bello sentire delle arie d'opera
 
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view post Posted on 1/3/2012, 10:39
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Oggi è l'anniversario della scelta di Costanzo Cloro e di galrio coem Cesari da parte di Diocleziano e Massimiano
 
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Romanov in the Heart
view post Posted on 9/12/2012, 14:41




Beh mi sembra doveroso parlare di Zenobia!! :)

Settimia Zenobia si dichiarava discendente di Cleopatra, ma era figlia di un commerciante della gloriosa città di Palmira, il centro carovaniero più importante dell'impero romano. Però da Cleopatra ereditò tutto e come Cleopatra offrì al proprio paese l'ultimo momento di gloria nell'età della decadenza. Un grande sogno perseguito con tanta determinazione da sembrare realtà, anche se solo per un attimo, prima del crollo fatale. Zenobia fu l'erede di tutte le grandi donne d'Oriente. L'ultima a consegnarsi alla leggenda, dopo Didone e Semiramide. L'ultima a vagheggiare un impero siriano, dopo Giulia Domna, Giulia Mesa e Giulia Mamea. Ma mentre agli albori del III secolo d.C. le tre Giulie andarono a Roma e lì tesserono le loro trame per il figlio Caracalla, il nipote Eliogabalo e il figlio Alessandro Severo, Zenobia qualche decennio più tardi restò nella sua terra, non volle sostituirsi al potere imperiale ma attaccarlo, vincerlo con la forza delle armi. Zenobia rimase una figura più o meno secondaria fino alla fine del 267, quando suo marito Settimio Odenato (a cui l’Imperatore Gallieno aveva concesso il titolo onorifico di Re dei Re) venne assassinato ad Emesa assieme al figlio Erodiano ed il suo fedele collaboratore e governatore militare Settimio Verode. L’assassino fu Maconio, che era il cugino o il nipote del sovrano. A questo punto Zenobia prese il potere in nome del figlio minorenne Vaballato, con il sogno e l’ambizione di mantenere la sua terra autonoma da Roma e creare un vasto Impero d’Oriente con Capitale Palmira. L’imperatore Gallieno voleva ardentemente regolare la faccenda della regina personalmente, ma a causa delle invasioni dei Goti nel 267 e degli Eruli nel 268 non riuscì a recarsi in oriente. L’Imperatore mandò contro Zenobia il suo generale Aurelio Eracliano, che venne nominato dux della spedizione. Egli voleva riprendere il controllo del fronte con la Persia dopo il decesso di Settimio Odenato, ma venne sconfitto clamorosamente dai Palmireni di Zenobia. C’è da dire che secondo alcune interpretazioni la spedizione avvenne sotto Claudio il Gotico o non avvenne proprio, anche se pare molto strano. Comunque sia, alla luce di questo fatto si rafforzò notevolmente la convinzione che il regno di Palmira avesse la missione di governare l’Oriente: Zenobia infatti concluse dapprima un trattato con Claudio II il Gotico per sistemare i confini con il suo regno, e fu solo dopo la morte dell’imperatore nel 270 che ella guidò la ribellione contro l’autorità Imperiale. Inizialmente ella mirò a rafforzare i possedimenti del marito, consolidando il potere in Cilicia, Siria, Mesopotamia e Arabia, mantenendo appunto solo inizialmente buoni rapporti con Roma. Raggiunto il potere, ella iniziò a darsi titoli divini, il più famoso fu senz’altro “discendente di Cleopatra”. La ribellione contro Roma fu orchestrata attuando una politica espansionistica iniziata nel 269 e sviluppatasi nel 270, quando Zenobia estese il suo potere con la conquista dell’Egitto e la Bitinia: arrivò persino a minacciare il Bosforo. Nel 270 divenne Imperatore Aureliano, che riconobbe a Vaballato alcuni titoli onorari, e vennero coniate monete con i volti dell’Imperatore e di Vaballato. Tuttavia nel 271 Aureliano decise di risolvere il nodo al pettine di Palmira, e riconquistò presto Bitinia ed Egitto, iniziando un’avanzata che non incontrò resistenza. Le truppe di Palmira, al comando del generale Zabdas e composte dai resti di almeno due legioni romane, gli arcieri palmireni e la cavalleria pesante, che erano state radunate ad Antiochia, si mossero allora incontro all'imperatore, che fu intercettato sulle rive dell'Oronte, dove avvenne la Battaglia di Immae. Qui Aureliano al primo attacco dei nemici ordinò alla sua cavalleria leggera di arretrare e farsi inseguire sino a quando i cavalli del nemico, appesantiti dalla propria corazza e da quella del cavaliere, furono esausti; allora la cavalleria di Aureliano si arrestò e mise in fuga gli attaccanti, mentre la sua fanteria, attraversato l'Oronte, attaccò sul fianco le truppe di Zabdas che così subirono una sconfitta totale. Il generale si ritirò ad Antiochia e stupidamente mentì dicendo di aver fatto prigioniero Aureliano. In seguito Zabdas e Zenobia, dopo aver lasciato una piccola guarnigione di presidio a Dafne, si ritirarono ad Emesa di notte, al fine si reclutare un secondo esercito per fermare Aureliano. Quest’ultimo ben accolto dagli abitanti di Antiochia, conquistò Dafne e procedette celermente ad Emesa, dove si tenne lo scontro decisivo contro Palmira. Qui Aureliano utilizzò una strategia simile a quella adoperata ad Immae, e con i rinforzi di siriani, fenici, mesopotamici e palestinesi, riportò una grande vittoria contro Zenobia. La Regina venne aiutata nella sua precipitosa fuga dai nomadi del deserto e si rifugiò a Palmira, dove si preparò a sostenere un assedio sperando nell’arrivo dei Persiani. Aureliano, dopo aver riportato una ferita, esitò momentaneamente e propose a Zenobia una moderata resa, che la Regina rifiutò e respinse malamente, costringendo così l’Imperatore a mantenere l’assedio. Aureliano sottomise con armi o denaro le tribù del deserto, e si avvicinò sempre più a Palmira, così che la Regina e Vaballato fuggirono in fretta in dorso ad un dromedario verso le terre dei Sasanidi, ma vennero catturati mentre tentavano l’attraversamento dell’Eufrate. I due, dopo la cattura vennero portati a Palmira, arresasi ad Aureliano senza avere subito nessuna violenza. Vennero quindi mandati a Roma, ma pare che Vaballato morì durante il viaggio. Zenobia, legata con delle catene d'oro, venne esibita come trofeo durante le celebrazioni per il trionfo di Aureliano, del 274. Poi, secondo la maggior parte delle fonti le fu consentito di ritirarsi a vita privata in una villa di Tivoli, divenne compagna o sposa di un senatore e partecipò fino alla morte alla vita mondana della capitale

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Herbert Schmalz - L'ultimo sguardo della regina Zenobia su Palmira


Ecco le rovine di Palmira *_* devo andarci prima di morire!!
palmyra01
 
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view post Posted on 9/12/2012, 21:50
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La Grande Zenobia, ricordo che Antonia Fraser in regine Guerriere ne parla benissimo e con molta ammirazione


Zenobia in catene in un dipinto del XVIII secolo
 
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Romanov in the Heart
view post Posted on 10/12/2012, 14:50




Beh sicuramente la sua tenacia e la sua caparbietà sono da ammirare non poco, anche se forse un po' più di astuzia non le avrebbe guastato....
 
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view post Posted on 15/12/2012, 14:34
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Forse, ma diciamo anche che se fosse nata solo trenta o qurant'anni prima avrebbe avuto molte più chance

colombelzenobiaqueenofp

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Zenobia prigioniera dei romani
 
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stilicone1
view post Posted on 11/6/2015, 08:52




ciao a tutti! è uscito un ebook molto interessante che parla della Milano romana, in particolare di quando divenne la capitale dell'Impero d'Occidente: 'Mediolanum. Esplorazioni urbane nella Milano romana'
 
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13 replies since 30/7/2011, 13:20   1691 views
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