Un altro tizio (che per inciso è il mio personaggio preferito dell'antica Roma oltre che il mio secondo condottiero preferito) è
Flavio Ezio.
Non è molto famoso, tutto sommato, non quanto l'avversario a cui il suo nome è legato:
Attila.
(tanto che se si cerca "flavio ezio" su google immagini appare la scritta: "ricerche correlate: attila". >_>)
Si può dire che Flavio Ezio sta ad Attila un po' come Nelson sta a Napoleone.
Dato che su Attila ci sarà modo di postare millemila immagini e commenti, preferisco concentrarmi ora su Flavio Ezio.
CITAZIONE
Flavio Ezio, nella storiografia contemporanea chiamato Aezio (latino: Flavius Aëtius; Silistra, 390 circa – Ravenna, 21 settembre 454), è stato un generale romano dell'Impero Romano d'Occidente. Famosa la sua vittoria su Attila presso i Campi Catalaunici. Edward Gibbon lo definisce "l'uomo celebrato universalmente come terrore dei Barbari e baluardo della Repubblica di Roma".
Per metà era di discindenza illirica, infatti era nato in quelle zone.
Da giovane visse ostaggio presso gli Unni, come si soleva fare nelle famiglie nobili dell'epoca.
Tra i suoi rivali ci fu senza dubbio quella simpaticona di
Galla Placidia (madre dell'alquanto inetto imperatore Valentiniano III), che fece di tutto per ostacolarlo, ma che alla fine fu comunque costretta ad assegnargli prestigiose cariche nell'impero romano in vista dei suoi successi militari. A difesa della donna va detto che effettivamente Ezio aveva mire politiche e in precedenza aveva anche sostenuto degli usurpatori al trono.
Va ricordato che l'impero d'Occidente era sull'orlo della fine e di fatto stava cercando di tenere assieme i pezzi. Nel concreto, controllava solo l'Italia, la Gallia e l'Illiria, ma anche quest'ultima se ne andò durante le invasioni unne.
Impossibilitato a difendere tutti gli scacchieri, Ezio scelse la Gallia a scapito delle zone più orientali.
Attila subì la sua unica sconfitta in campo militare da parte di Ezio presso i Campi Catalaunici (piana di Chalons). Per la vittoria, Ezio si avvalse del supporto dei Goti e di altri barbari, che in precedenza aveva lui stesso sconfitto. Il re Ostrogoto Teodorico I morì in quell'occasione.
Nonostante avesse di fatto salvato quel poco che rimaneva dell'impero, Ezio non venne adeguatamente ricompensato.
Valentiniano III pensò che fosse d'uopo ucciderlo a tradimento.
CITAZIONE
Il 21 settembre 454, Ezio stava facendo rapporto a Valentiniano nel palazzo imperiale riguardo all'esazione delle tasse, quando l'imperatore si alzò improvvisamente dal trono accusando il generale di tradimento (forse di progettare l'elevazione al trono del figlio Gaudenzio); prima che Ezio potesse difendersi dalle accuse, Valentiniano sguainò la propria spada e si gettò sul generale, che nel frattempo era stato attaccato anche da Eraclio, uccidendolo. Secondo una tradizione, qualcuno disse nell'occasione all'imperatore «hai tagliato la tua mano destra con la sinistra».
Se ne andava così l'estremo baluardo dell'impero fatiscente, definito da molti come "l'ultimo romano".
L'ingrato imperatore verrà ucciso l'anno successivo da soldati barbari fedeli ad Ezio.