Ecco a voi:
Perché Artemisia Gentileschi
di Grazia Manfredonia
Proprio nei giorni in cui il Fuori Salone delle Lesbiche
contaminerà con i suoi eventi al città di Milano, apre a Palazzo Reale la prima mostra dell’ opera di Artemisia Gentileschi.
Grandissima pittrice del ‘600, Artemisia ha dovuto aspettare secoli prima che le venisse dedicata un’iniziativa del genere che raccoglie gran parte della sua opera pittorica.
Ma Artemisia è una figura molto cara alle femministe fin dagli anni ’70 dopo che, dimenticata nell’oblio che spesso ingoia le donne anche di grande talento, venne riscoperta agli inizi del ‘900 dallo storico d’arte Roberto Longhi che per primo la cita nell’ambito dei pittori caravaggeschi del XVII secolo e ancor di più grazie al libro che Anna Banti scrive nel 1947, dopo che la prima stesura del ’44 era andata distrutta durante i bombardamenti di Firenze.
Il libro della Banti è una sorta di diario-dialogo con Artemisia che attraversa le vicende di quest’ultima e fa da specchio alle riflessioni della scrittrice, ed è in questa chiave che Artemisia diviene un’icona femminista poiché la sua vicenda di vita diviene simbolo del riscatto all’oppressione di un sistema maschilista e violento.
Artemisia infatti, prima che come pittrice è conosciuta a causa del processo per stupro che il padre intenta contro un suo collega e amico di famiglia, Agostino Tassi. La vicenda giudiziaria, che fa particolare scalpore all’epoca e che divide e appassiona l’opinione pubblica, costringe Artemisia a subire calunnie e maldicenze ed anche il “supplizio della sibilla” una forma di tortura volta a scoprire la verità. Artemisia in realtà rilascia una deposizione particolarmente accurata e coraggiosa che accusa il Tassi senza ombre di dubbio e la cui crudezza qualcuno rileva nei suoi quadri. Nonostante ciò, il processo dura mesi a causa del dubbio che Tassi e i suoi accoliti insinuano nella mente dei giudici e nell’opinione pubblica circa la virtuosità della fanciulla, in un’epoca in cui una donna che ha avuto rapporti sessuali non poteva essere considerata vittima di stupro.
Il processo si conclude con la condanna del Tassi che è mandato in esilio, dopo che Artemisia è stata accusata, anche con false testimonianze, di essere una donna dai facili costumi e dedita alla promiscuità sessuale.
Lo stupro ed il processo restano un fatto storico che segna la fama di Artemisia molto più del suo talento, il quale, in realtà le permetterà di vivere l’intera sua vita mantenendo se stessa e le figlie in modo autonomo e spostandosi da Roma a Firenze e poi Napoli, con un periodo anche a Londra, fatto del tutto insolito per una donna di quell’epoca che vedeva preclusa la propria formazione nelle scuole pittoriche a cui non poteva accedere.
Artemisia entra nella mia vita quando avevo circa 23 anni in occasione del mio drammatico coming-out familiare. Poiché non sapevano che pesci prendere, i miei decisero per un breve periodo di clausura domestica, rapidamente conclusosi con la mia fuoriuscita dalla famiglia.
E’ in quei giorni che la mia amante di allora mi fece arrivare “clandestinamente” il libro di Anna Banti preso in prestito alla Biblioteca Sormani, come allora usavamo noi ragazze di Milano, assetate di lettura ma con pochi spiccioli in tasca.
Artemisia Gentileschi perché allora io amavo disegnare ed aspiravo ad imparare a dipingere.
Ho letto quel testo con passione e immedesimazione, e mi ha accompagnato nella difficile scelta di percorrere la mia strada qualsiasi fosse il prezzo di vita da pagare. Per me Artemisia è stata la chiave di volta della mia esistenza, una donna che dall’eco di oltre tre secoli mi suggeriva di non tradire quello che ero.
Restituita la copia, ho cercato quel libro ormai esaurito in tutte le bancarelle di libri usati che ho incrociato nei 10 anni successivi e nelle molte città in cui sono stata. Nel 1993 sono riuscita a scovarne una ristampa dell’89 che custodisco gelosamente anche se in realtà non ho mai riletto per non perdere quel gusto affettivo che mi è rimasto nella memoria.
La mostra di Milano sarà per me e per chi vorrà partecipare a questa opportunità unica, l’occasione di incontrare l’Artemisia pittrice che sono certa mi affascinerà di nuovo con la preziosa guida di Alessia Muroni la cui competenza e passione abbiamo già conosciuto alle 5GL e nello splendido suo romanzo “Le circostanze dell’amore” recentemente pubblicato.
FONTE:
http://www.listalesbica.it/content/index.p...age&PAGE_id=929