Alessandro il Grande

si dico che è un ottima percentuale di successo!!!

si è proprio vero, ed è probabilmente per questo motivo che il caro Alessandro anzi che andare ad ovest ripiego ad est, infondo c'erano già pronte delle grandi battaglie da affrontare quando Filippo morì!non poteva di certo tirarsi indietro per suo capriccio!!!

uauuu! Io Adoro Alessandro! Grandissimo uomo sicuramente! Ho letto avidamente tutto quello che manfredi ha scritto su di lui; ho letto autori latini che scrissero su di lui anche come uomo tipo curzio rufo e seneca eppure sento che ancora c'è qualcosa che nessuno ha scoperto di lui! Ah! sorry è vero nessuno sa dove si trovi la sua tomba! eh eh eh!

vuloe fare a gara a chi ne sa di più su ale il mio amico ale? allora si becchi questa: dicono che nn fosse figlio di filippo secondo ma dell'amante di Olimpiade!

Mi piace molto Alessandro come personaggio, ma per chi stravedo veramente è sua madre, Olimpiade d'Epiro.



La maggior parte degli uomini se la ricorda perché nel film Alexander di Oliver Stone aveva il viso e il corpo della stupenda Angelina Jolie. Ma, a sentire gli antichi, in bellezza Olimpiade d’Epiro non era seconda alla moglie di Brad Pitt. E aveva anche altre doti: tra queste una era la tenacia, l’altra la devozione al proprio figlio Alessandro. Spesso proprio Alessandro metteva in giro voci (che Olimpiade si guardava bene dal negare) di una sua discendenza dal mitico eroe greco Achille: il padre di Olimpiade era infatti Neottolemo I, re dell’Epiro, che si diceva discendesse proprio dal grande eroe e che discendeva dalla stirpe di Molosso. Olimpiade, nata nel 375 a.C., rimase presto orfana del padre, e venne allevata da suo zio, Aribba; a sedici anni per necessità politiche indossò l’abito da sposa e nel 359 a.C. divenne la terza moglie del sovrano di Macedonia Filippo II. Intelligentissima, venne istruita dal grande filosofo Aristotele, ma a quanto pare i suoi rapporti con il consorte non erano dei migliori, tanto che dopo solo due anni di permanenza a Pella, venne esiliata – e in seguito richiamata perché incinta. Diede al marito due figli: il loro primogenito Alessandro, nato nel 356 a.C., e Cleopatra. Fu molto legata affettivamente al figlio, del quale mutuò probabilmente quella che secondo le fonti era “la spiritualità intrisa di passionalità, la tensione mistica, l'ansia sempre inappagata di spingersi oltre”. Olimpiade amava raccontare che il vero padre di suo figlio non era Filippo II, ma il dio Zeus in persona, che l’aveva fecondata, ancora vergine, con un lampo. Ma un’altra versione della storia voleva che la divinità si fosse unita a lei sotto le spoglie di serpente. Olimpiade infatti adorava i serpenti, era inoltre una sacerdotessa dei culti di Dioniso, e si sostiene che dormisse e andasse in giro circondata dagli adorati rettili: non c’è quindi da stupirsi se Filippo non frequentasse troppo il suo talamo… Comunque sia, da quando Alessandro nacque, Olimpiade non pensò ad altro che consacrargli la sua esistenza, disposta a tutto per aprirgli le porte della sala del trono. Nel 338 Olimpiade era stata definitivamente ripudiata e sostituita dalla giovane e avvenente nobildonna macedone Euridice, nipote del generale Attalo. Da lei Filippo aveva intenzione di avere una discendenza pura, e quando nacque una bambina, Europa, Olimpiade si rese conto che non c’era tempo da perdere per i suoi piani, poiché se fosse nato un maschio, tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo. Dopo il ripudio della madre, Alessandro si era schierato decisamente dalla sua parte, seguendola nel 338 a.C. lontano dalla reggia, dopo che il padre si era risposato per la quarta volta con una nobildonna macedone. Filippo II venne pugnalato brutalmente nel 336 a.C. dalla guardia Pausania mentre assisteva al matrimonio della figlia Cleopatra con Alessandro I d'Epiro, fratello di Olimpiade, e secondo molti storiografi fu proprio la principessa epirota la mandante dell’omicidio. Nemmeno Alessandro, a dire il vero, aveva un buonissimo rapporto con il padre, basti pensare a quando, nella battaglia di Cheronea, Filippo si era preso tutti i meriti della vittoria che spettavano al figlio. Comunque siano andate le cose, alla morte del padre, Alessandro venne acclamato dall'esercito come nuovo re di Macedonia. Olimpiade divenne regina madre, e per la prima volta nelle dinastie occidentali, fu una donna a detenere il potere in patria mentre il figlio era assente. Collaborò con lui all'eliminazione dei possibili rivali al trono: furono uccisi circa quindici presunti rivali; Olimpiade costrinse al suicidio la nuova moglie del marito, Euridice, e ne fece eliminare i figli. Curioso notare che, dal suo millantato avo Achille, la donna aveva ereditato il carattere permaloso: con Euridice, anche lei fra i nemici del giovane sovrano, dimostrò la crudele ironia che solo le donne sanno tirar fuori, inviandole una corda, una tazza di cicuta e una spada, perché potesse scegliere da sola il mezzo con cui uccidersi. C’è però da dire che diversi anni più tardi non le sarebbe toccato lo stesso privilegio. Quando le città greche si ribellarono, Olimpiade ebbe contrasti con il figlio per ragioni non chiare, e comunque anche dopo che nel 335 a.C. aiutò a reprimere la ribellione, venne allontanata un po’ dal potere. Nel 323 a.C., alla morte di Alessandro, Olimpiade accolse la nuora Rossane e combatté strenuamente affinché suo nipote Alessandro IV, figlio della succitata Rossane nato pochi mesi dopo la morte di Alessandro, salisse al trono al posto di Filippo Arrideo, figlio peraltro illegittimo di Filippo II. Quest’ultimo era affetto da epilessia e a quanto pare soffriva anche di una forma di autismo, ed altro non era che una marionetta nelle mani dei generali di Alessandro, i Diadochi. Nel 317, senza indugio, Olimpiade, Rossane e Poliperconte congiurarono contro Filippo Arrideo e riuscirono ad eliminarlo, ma a quel punto la donna iniziò ad essere perseguitata per regicidio. Presto venne assediata a Pidna, incalzata da Cassandro. Nel 316, la sua travagliata vita volgeva al termine: secondo alcuni si suicidò, ma secondo molti storiografi affrontò la morte a testa alta, con contegno e rispetto dei sicari inviati da Cassandro: sistematasi i capelli, senza né urla scomposte né fughe improvvisate, si coprì decorosamente le gambe con la veste e andò incontro alla morte, venendo strangolata.

Io, come ho già detto, la adoro proprio!