Il ratto delle Sabine, Alle origini della Storia Romana

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Romanov in the Heart
view post Posted on 19/10/2012, 17:10




La leggenda racconta che Romolo, poichè Roma era priva di donne in quanto dopo la sua fondazione si era popolata di soli pastori, decise di organizzare una grandiosa e opulenta festa con vari giochi, alla quale invitò i Sabini con le loro mogli e figlie. Egi aveva il poco onesto intento di far rapire dai suoi uomini le fanciulle sabine e mentre la festa era all'apice del divertimento e della spettacolarità, i Romani rapirono le donne Sabine e cacciarono gli uomini. Naturalmente i Sabini decisero di vendicare l’affronto subito, pertanto si armarono ben presto, e guidati dal loro re Tito Tazio, si recarono a Roma per riprendersi consorti e figlie. Una giovane fanciulla romana, Tarpea, tradì i romani aprendo le porte del Campidoglio, ma chiedendo loro in cambio tutto ciò che di prezioso recavano.... i Sabini però non gradirono il tradimento che la giovane aveva fatto al suo popolo e, invece che gioielli e preziosi... le gettarono addosso i loro pesanti scudi di ferro e la uccisero. La rupe del Campidoglio venne in seguito chiamata Tarpea, in ricordo del tradimento della rgazza, e da quel luogo i Romani, come pena di morte, presero l'abitudine di gettare tutti coloro che osavano tradire la Patria. Comunque torniamo alla faccenda: i Sabini iniziarono quindi la loro battaglia contro Roma ma, cosa del tutto inaspettata, le Sabine (che oramai erano divenute spose dei Romani) si interposero tra i combattenti chiedendo la pace, perché ormai avevano accettato di buon grado quello che era successo e non volevano altro spargimento di sangue!! La contesa allora cessò e i due popoli si fusero. Romolo continuò a regnare sulla città assieme al collega Tito Stazio e i due popoli che si erano uniti vennero chiamati Quiriti, nome questo che rimase per molti secoli accanto a quello dei Romani stessi! :)

Ecco la versione di Tito Livio nel suo Ab Urbe Condita:
CITAZIONE
Arrivò moltissima gente, anche per il desiderio di vedere la nuova città, e soprattutto chi abitava più vicino, cioè Ceninensi, Crustumini e Antemnati. I Sabini, poi, vennero al completo, con tanto di figli e consorti. Invitati ospitalmente nelle case, dopo aver visto la posizione della città, le mura fortificate e la grande quantità di abitazioni, si meravigliarono della rapidità con cui Roma era cresciuta. Quando arrivò il momento previsto per lo spettacolo e tutti erano concentratissimi sui giochi, allora, come convenuto, scoppiò un tumulto e la gioventù romana, a un preciso segnale, si mise a correre all'impazzata per rapire le ragazze. Molte finivano nelle mani del primo in cui si imbattevano: quelle che spiccavano sulle altre per bellezza, destinate ai senatori più insigni, venivano trascinate nelle loro case da plebei cui era stato affidato quel compito. Si racconta che una di esse, molto più carina di tutte le altre, fu rapita dal gruppo di un certo Talasio e, poiché in molti cercavano di sapere a chi mai la stessero portando, gridarono più volte che la portavano a Talasio perché nessuno le mettesse le mani addosso. Da quell'episodio deriva il nostro grido nuziale. Finito lo spettacolo nel terrore, i genitori delle fanciulle fuggono affranti, accusandoli di aver violato il patto di ospitalità e invocando il dio in onore del quale eran venuti a vedere il rito e i giochi solenni, vittime di un'eccessiva fiducia nella legge divina. Le donne rapite, d'altra parte, non avevano maggiori speranze circa se stesse né minore indignazione. Ma Romolo in persona si aggirava tra di loro e le informava che la cosa era successa per l'arroganza dei loro padri che avevano negato ai vicini la possibilità di contrarre matrimoni; le donne, comunque, sarebbero diventate loro spose, avrebbero condiviso tutti i loro beni, la loro patria e, cosa di cui niente è più caro agli esseri umani, i figli. Che ora dunque frenassero la collera e affidassero il cuore a chi la sorte aveva già dato il loro corpo. Spesso al risentimento di un affronto segue l'armonia dell'accordo. Ed esse avrebbero avuto dei mariti tanto migliori in quanto ciascuno di par suo si sarebbe sforzato, facendo il proprio dovere, di supplire alla mancanza dei genitori e della patria. A tutto questo si aggiungevano poi le attenzioni dei mariti (i quali giustificavano la cosa con il trasporto della passione), attenzioni che sono l'arma più efficace nei confronti dell'indole femminile.

Qui invece un passo da Plutarco in "Vita di Romolo":
CITAZIONE
Là mentre stavano per tornare a combattere nuovamente, furono fermati da uno spettacolo incredibile e difficile da raccontare a parole. Videro infatti le figlie dei Sabini, quelle rapite, gettarsi alcune da una parte, ed altre dall'altra, in mezzo alle armi ed ai morti, urlando e minacciando con richiami di guerra i mariti ed i padri, quasi fossero possedute da un Dio. Alcune avevano tra le braccia i loro piccoli... e si rivolgevano con dolci richiami sia ai Romani sia ai Sabini. I due schieramenti allora si scostarono, cedendo alla commozione, e lasciarono che le donne si ponessero nel mezzo

Ed ecco il celebre dipinto di David:
sabines
 
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view post Posted on 20/10/2012, 09:48
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Il famoso ratto tanto celebrato dai romani come prova di maschia forza.
Tanto celebre da essere poi raffigurato nell'arte e avere un omaggio, alquanto palese in " Sette spose per sette fratelli ".
Alla fin fine gli storici sono concordi nel negare un fatto simile, ma è innegabile che con gli anni mescolanze tra sabini e latini vi fossero state, basta vedere come il secondo re, Numa Pompilio, fosse appunto un sabino

therapeofthesabinewomen

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il ratto delle sabine ma di Poussin
 
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view post Posted on 20/10/2012, 20:42
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Se ogni giorno si mette un mattone, in sessanta o ottanta anni si abiterà dentro un palazzo.
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Giusto perché fa sempre piacere vedere i sette Pontipee...

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Romanov in the Heart
view post Posted on 21/10/2012, 09:27




Personalmente quel film non mi fa impazzire, anzi xD e sempre personalmente non apprezzo come sia stato trattato il paragone con la faccenda delle Sabine... però sono gusti! :)
 
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view post Posted on 21/10/2012, 09:43
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Io lo adoro, anzi adoro proprio i musical. E devo dire che l'idea del paragone è geniale

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la locandina di Sette Spose per Sette Fratelli, o almneo una delle tante

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la locandina del " più recente " fil sul tema, del '61 e con Roger Moore.. quante cose scopro io ogni giorno
 
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4 replies since 19/10/2012, 17:10   447 views
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