Thutmosis III° il Conquistatore, creatore dell'impero egiziano., Il Faraone che portò l'Egitto alla massima espansione.

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view post Posted on 5/5/2022, 16:43
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Thutmosis III° il Conquistatore, creatore dell'impero egiziano.

Il Faraone che portò l'Egitto alla massima espansione.

Non si può dire che i media e le TV non si interessino della Storia egiziana, purtroppo però sono alquanto ripetitivi, centinaia di articoli e documentari su Tutankhamon, un faraone ragazzino che storicamente ha ben poca importanza, qualche decina su Ramses II, spesso definito il più grande, ma che combattè solo una grande battaglia, che non vinse neppure, pareggiò, e una decina su Hatsepsut, il faraone donna, matrigna del nostro faraone, di cui vidi solo un documentari breve sulla battaglia di Megiddo tempo fa su Rai Storia.
Dato che personalmente considero il nostro “eroe” come il faraone più importante delle Storia egizia, cercherò di tracciarne le vicende storiche, ovviamente, trattandosi di argomenti di oltre 3.000 anni fa, con poche fonti certe e continue scoperte archeologiche, non pretendo di scrivere un trattato storico, esporrò solo l'idea che mi sono fatto di questo faraone attraverso molte letture negli anni, ogni correzione o aggiunta saranno graditissime.

Verso il 1780 a.c. finì il Medo Regno, il paese si trovo in una situazione di anarchia totale, frammentato in molti territori governati da principi locali, è il seondo periodo intermedio, che si concluderà intorno al 1550 a.c.
Durante questo periodo vi fu l'invasione degli Hyksos (letteralmente capi stranieri), che finì quando i principi di Tebe gradualmente presero la supremazia nel paese e riuscirono ad espellerli.

Inizia così il Nuovo Regno, i primi faraoni della XVII dinastia posero la capitale a Tebe e scelsero come nume tutelare Amon, diversamente dalla maggior parte dei precedenti faraoni furono Re guerrieri, che cercarono di allargare le frontiere a protezione della valle del Nilo per prevenire future invasioni
Il più grande di tutti fu Thutmosis III (o Thutmose o Thutmosi), il suo nome significa “figlio di Toth, il dio della sapienza e della scrittura”, ed era il figlio di Thutmosis II e di una sposa secondaria di nome Iside.
Intorno al 1580 a.c. muore il padre, senza avere avuto figli maschi dalla Grande Sposa Reale Hatsepsut, che aveva partorito solo una femmina, Neferure, quindi il nostro diventa l'erede, è ancora un bambino, avviato a diventare sacerdote nel tempio di Karnak, fu lui stesso a narrare con un'iscrizione nel tempio l'episodio che lo consacrò.
Il dio Amon, portato in processione dai sacerdoti, si sarebbe fermato davanti al principe proclamandolo Faraone, se sia leggenda o solo un trucco dei potenti sacerdoti di Amon e della sua matrigna, che ne sarebbe diventata la tutrice, per legalizzare subito il regno ed evitare disordini dinastici, non saprei dire, ma propenderei per la seconda versione.
Così non comincia il regno di Thutmosis, bensì quello della matrigna Hatsepsut, che, ormai sicura del proprio indiscusso potere, sette anni dopo si proclama addirittura Faraone, arriverà addirittura a farsi ritrarre con la barba posticcia.
Per giustificare la presa di potere, la Regina usò il mito della teogamia, affermando di essere nata dal matrimonio sacro di sua madre Iahmes con Amon, che per l'occasione aveva assunto le sembianze di Thutmosis I.

I rapporti in questo periodo tra Thutmosis e Hatsepsut sono controversi e fonte di dibattito acceso tra gli storici, alcuni ipotizzano un matrimonio del principe con Neferure, unica figlia della regina, se così fu l'ipotesi è credibilissima, il matrimonio avrebbe legittimato la dinastia, ma pare che la principessa fosse morta giovanissima.
Comunque la “faraona” riuscì a governare fino alla morte, avvenuta quando il figlioccio aveva 22 anni, alcuni dicono che fece distruggere le immagini della matrigna, ma visitando il tempio funerario di Deir Al Bahari di sue immagini ne ho viste a decine, è vero che il nuovo Faraone fece smantellare alcune costruzioni sue, ma lo fece verso la fine del regno, per far posto alle sue nuove costruzioni, altre poi furono distrutte dalla smania di celebrità di Ramses II, che fece cancellare il nome di molti predecessori, compreso Thutmosis, da molti monumenti per metterci il suo.
Conosciamo il nome della Grande Sposa Reale, Meritre-Hatsepsut (nonostante il nome non aveva legami diretti con la “faraona”) ed ovviamente del figlio e successore, Amenofi II, conosciamo anche i nomi di 3 altre mogli secondarie, Menui, Merti e Menhet.

Thutmosis III governò per 32 anni, che si ricordano come i più gloriosi della Storia Egizia, i moderni lo chiameranno Napoleone d'Egitto, 17 campagne vittoriose permisero l'egemonia su un grande territorio, dall'Egitto all'Eufrate.
Pare che il periodo della sovrana precedente fosse stato un periodo di pace, con poca attenzione per l'esercito ed i confini, costantemente minacciati ad est da Mitanni ed i suoi alleati, subito il primo anno d i regno il nuovo Re inizia la prima campagna che ci perviene dal racconto di Amenemheb, un suo ufficiale che lo accompagnò in tutte le azioni di guerra.

L'obbiettivo è la città di Megiddo, a nord di Gerusalemme, contro una coalizione delle città stato palestinesi e da una coalizioni di principi siriani vassalli di Mitanni, uno stato egemone che si estendeva tra Turchia, Iran e Siria ed erano guidati dal Re di Qadesh.
L'esercito egiziano partì da Tebe ed in 10 giorni arrivò al Sinai, fino al deserto del Negev, dove precedentemente erano state mandate carovane per nascondere riserve d'acqua onde permettere una veloce e sicura traversata del deserto all'esercito, che si compì in 11 giorni raggiungendo Gaza, una tattica veloce e di sorpresa, si aprivano 3 strade, 2 più, comode, pianeggianti ma scoperte, la terza un percorso tra forre e strettoie, più breve e nascosto, ma anche più pericoloso in caso di imboscate, ed i carri da guerra smontati dovevano essere trasportati a braccia, nonostante questo Thutmosis non ebbe dubbi, di prima mattina gli egiziani entrarono nella gola ed uscirono alle spalle di Megiddo, con l'accampamento nemico davanti ignaro di tutto, al primo avvistamento dei carri egiziani alla carica, i soldati siriani abbandonarono tutto, carri, cavalli e tutto l'accampamento, falciati durante la fuga dai carri, rifugiandosi al fine nella città.
Ebbe inizio un assedio che durò 7 mesi, la città fu circondata da un fossato e il Faraone costruì un accampamento sopraelevato e fortificato, da cui contro giorno e notte la città.
Alla fine Megiddo si arrese, i principi si sottomisero, promisero che non avrebbero mai più combattuto contro l'Egitto e fu permesso loro di andarsene disarmati, il bottino fu enorme, lasciata una guarnigione Thutmosis tornò a Tebe, sul tempio di Karnak i bassorilievi lo mostrano mentre offre parte del bottino ad Amon.

Nelle 4 campagne successive si assicurò i porti della costa fenicia, il Re di Qadesh ed i principi siriani si erano nuovamente ribellati, il controllo della costa e dei porti permettevano all'Egitto un rapido e sicuro trasporto delle truppe, e rendeva anche più agevole il trasporto dei rifornimenti, dei rinforzi e dei bottini di guerra.

La bontà di questa strategia si vide con la sesta campagna, il Re sbarcò nel porto di Simyra, in Fenicia, e da li marciò velocemente su Qadesh conquistando la cittadella, dopo la vittoria tornò a Tebe portando con se i figli dei principi siriani come ostaggi, per educarli in Egitto, ospitati in un'ala del palazzo reale.

L'ottava campagna, segnò la massima estensione dell'impero egizio, sconfitti ed assoggettati ormai tutti gli alleati del Re di Mitanni, dopo un'attenta preparazione dei piani di guerra,era il momento di attaccare direttamente il regno dell'Eufrate.
Il Re seguì una strada costiera da Gaza a Biblos con un esercito ridotto, e li si unì all'esercito arrivato via mare, nella città fenicia aveva fatto già preparare delle imbarcazioni fluviali in legno di cedro, su carri trainati da buoi, e l'esercito partì verso l'Eufrate.
Dopo varie battaglie a nord di Aleppo l'esercito nemico, con 300 (le cifre in questi casi vanno prese con le molle) principi siriani, si diedero alla fuga, rifugiandosi al di là del fiume, grazie alle barche gli egiziani lo attraversarono e continuarono l'inseguimento fin nel cuore di Mitanni, per attestarsi poi all'Eufrate.
Con queste azioni l'Egitto raggiungeva l'espansione massima mai raggiunta, il fiume rappresentava ormai il confine nord del paese dei Faraoni.
Al suo ritorno il Re ricevette l'omaggio dei principi siriani, del Re di Babilonia e del Re degli Ittiti.
Delle altre campagne sappiamo poco, l'ultima fu per domare un'ennesima rivolta del Re di Mitanni,del Re di Qadesh e di quello di Tunip, oggi in Siria occidentale.
Thutmosis giunge a Simyra per mare, e velocemente si diresse su Tunip, che conquistò rapidamente, poi si diresse a Qadesh, che mise nuovamente sotto assedio.
Amenemheb, fedele assistente del Faraone, ci racconta un curioso episodio, gli assediati durante una sortita liberarono una giumenta in calore per sconvolgere i cavalli dei carri egiziani, ma Amenemheb sceso dal carro la abbatte, portando la coda al Faraone come trofeo.
Alla fine ordinò l'attacco finale e la città cadde definitivamente, dopo questa vittoria nessuno poteva misurarsi con la potenza militare egiziana, l'Egitto controllava un territorio che andava dalla quarta cataratta del Nilo fino all'Eufrate, il che, all'epoca, lo rendeva il paese più potente del mondo.

Anche nel settore civile fu grande, passò alla Storia come uno dei maggiori costruttori, ingrandì il tempio di Kanak, iniziato nel Medio Regno e già profondamente ampliato da suo nonno Thutmosis I, che aveva eretto il tempio di Amon col “sancta sanctorum”.
Per rendere grazia delle sue vittorie e della sua ascesa al trono ad Amon, compì un gran numero di interventi, innalzò il sesto pilone, trasformò le costruzioni volute dalla matrigna nel Palazzo di Maat, e sostituì la cosiddetta “cappella della Regina con il luogo di riposo della barca di Amon, usata nelle processioni.
Ad est costruì il suo tempio giubilare, detto Akh Menu “Luminoso di monumenti” dedicato ad Amon Ra ed al potere del Faraone garante dell'Ordine Cosmico, impersonato dalla dea Maat, una delle sale del tempio era decorata di bassorilievi con i cartigli di 57 Faraoni che lo avevano preceduto, una lista storicamente importantissima, oggi si trova al Louvre.
Eresse anche il settimo pilone e due obelischi, uno lo vidi ad Istanbull nell'ippodromo, lo portò lì l'imperatore Teodosio nel IV sec. d.c., scavò anche il lago sacro.
Costruì inoltre diversi templi in tutto l'Egitto.

Morì all'età di circa 57 anni, la sua mummia è conservata al Museo del Cairo.
Il figlio, Amenhotep II, si limitò a mantenere i confini, stipulando la pace con il regno di Mitanni, e nessun altro Faraone li ampliò mai.

Fonti:
Maite Mascort Roca Thutmosis III il Conquistatore – Storica National Geographic

W.C. Hayes, Egitto: la politica interna da Thutmosis I alla morte di Amenophis III - Il Medio Oriente e l'Area Egea 1800 - 1380 a.C. circa II, I, Il Saggiatore, Milano,

Franco Cimmino, Hašepsowe e Tuthmosis III, Milano, Rusconi
 
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